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Asse.CO, USB chiede il ritiro immediato dei protocolli INL / Ordine dei consulenti del lavoro

Roma -

La sottoscrizione dei due protocolli tra INL e l’Ordine dei consulenti del lavoro è una delle pagine più nere in materia di ispezione sul lavoro, ultima tra le tante che il personale dei famosi Enti strategici per la lotta al sommerso e agli infortuni sul lavoro ha visto e subìto sulla propria pelle.

L’Asse.Co (Asseverazione dei Consulenti del lavoro), il documento con cui il consulente del lavoro garantisce il rispetto del CCNL applicato e certifica che un’azienda nell’anno precedente non ha commesso illeciti o ricevuto sanzioni in tema di lavoro minorile, tempi di lavoro, sicurezza sul lavoro, lavoro nero ecc… oltre a consegnare la tutela delle leggi a soggetti pagati per dare consulenza alle imprese, restringe e orienta l’attività di vigilanza, depotenzia la funzione esercitata e sferra un grave attacco all’autonomia dell’intero corpo ispettivo.

Il meccanismo in base al quale le imprese che pagheranno l’asseverazione resa dal proprio consulente eviteranno i controlli dell’Ispettorato, realizza un gravissimo conflitto d’interesse (già in atto tra INL e Ordine dei consulenti) tra chi è chiamato a vigilare sul rispetto delle norme sul lavoro e sulla sicurezza e chi è pagato per fornire consulenza e servizi ai datori di lavoro che quelle norme devono osservare.

L’USB, sottolineando che l’intreccio pericoloso tra vigilante e vigilato potrebbe comprimere i diritti di milioni di lavoratrici e lavoratori, chiede il ritiro immediato della firma dei due protocolli e si prepara ad adottare tutte le iniziative di mobilitazione a difesa della dignità della funzione ispettiva.

USB Pubblico Impiego - Coordinamento Nazionale INL - MLPS - ANPAL

Roma, 31 marzo 2023