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Argomento:

Basta discriminazioni: USB e comunità migranti protestano alle Poste Italiane di Roma e Torino

Roma -

Quella di ieri è stata una giornata caratterizzata da una seconda giornata di proteste, dopo la prima avvenuta a Roma presso l’Ufficio postale di piazza Dante a Roma l’8 giugno 2023, sia a Torino che nuovamente nella Capitale.

Due presidi che hanno manifestato per chiedere a Poste Italiane di concludere la propria condotta discriminatoria verso richiedenti asilo e cittadini nigeriani.

Una situazione che va avanti da anni e che vede discriminate queste due gruppi di persone che vivono nel nostro Paese.

Da diverso tempo con le nostre attività di comunità, associazioni e sindacato assistiamo ad enormi difficoltà da parte dei richiedenti asilo per quanto riguarda l’apertura di un conto di base, un elemento necessario per ottenere un lavoro regolare e poter così accedere a diritti basilari riconosciuti a tutti i lavoratori e lavoratrici nel nostro Paese.

Il rifiuto di molti uffici postali di aprire tali conti, le gravi difficoltà nel richiedere l’apertura,  l’estrema complessità nei meccanismi che ne richiedono l’apertura, una lettura della norma errata da parte della dirigenza di Poste Italiane stanno di fatto creando una situazione estremamente grave per la quale migliaia a di persone nel nostro Paese sono costrette a lavorare in nero o a rimanere senza lavoro nonostante la presenza di possibilità di un lavoro regolare. Tutto questo a causa dell’assenza di un conto corrente.

La condotta discriminatoria nei confronti dei richiedenti asilo è stata più volte oggetto di controversie nei tribunali , i quali hanno visto condannare a più riprese negli ultimi anni Poste Italiane per la propria condotta discriminatoria nei confronti dei richiedenti asilo.

Oltre a questo da alcuni anni Poste Italiane ha deciso di bloccare servizi come il conto di base e la carta Postepay nei confronti di cittadini nigeriani che vivono in Italia giustificando tale condotta con una procedura antiriciclaggio a causa di utilizzi irregolari della carta Postepay da parte di un certo numero di cittadini nigeriani.

Insomma si colpiscono delle persone indistintamente, sulla base della propria nazionalità e rappresentandole di fatto tutte come potenziali criminali.

Le conseguenze di queste situazioni sono evidenti, non solo nelle singole vite ma a livello sociale e politico: discriminazione, lavoro nero, assenza di diritti.

QUESTE LE NOSTRE  URGENTI RICHIESTE PRESENTATE AI DIRETTORI DEGLI UFFICI POSTALI E ALLA DIRIGENZA DI POSTE ITALIANE NELLA GIORNATA DI IERI:

PER I CITTADINI STRANIERI RICHIEDENTI ASILO:

1) Stop ai rifiuti degli uffici postali di accettare le richieste di apertura dei conti di base per i richiedenti asilo.

2) Stop alla richiesta di documentazione ulteriore, oltre al permesso di soggiorno e al codice fiscale, come requisito per poter procedere all’apertura del conto di base.

3) Riconoscimento da parte di Poste Italiane del permesso di soggiorno per richiesta asilo in qualsiasi forma esso sia (incluso il permesso di cui all’art. 4 c.3 del D.lvo n.142/2015 con validità sino al termine della procedura) come documento valido ad aprire un conto corrente come da applicazione dell’art. 126 novedecies del Testo Unico Bancario e della circolare A.B.I. del 19 aprile 2019.

4) Semplificazione della procedura di apertura del conto di base per i richiedenti asilo che attualmente richiede diverse settimane o addirittura mesi con invio della pratica ad un ufficio centrale di Poste Italiane con risposta di apertura che si riceve tramite lettera ordinaria  e che spesso è oggetto di mancata consegna. Tutto ciò causa ulteriori ritardi nei tempi dell’apertura del conto. Sostituzione di tale modalità con una modalità telematica che snellisca i tempi e riduca i rischi di uno smarrimento della comunicazione di apertura del conto.

- PER I CITTADINI NIGERIANI:

1) Stop immediato della discriminazione da parte di Poste Italiane sulla base della nazionalità nei confronti dei cittadini nigeriani. Tale rifiuto rappresenta una discriminazione ai sensi dell’art. 43 co. 2 lett a) del Testo Unico Immigrazione il quale precisa che “In ogni caso compie un atto di discriminazione il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio o la persona esercente un servizio di pubblica necessità che nell’esercizio delle sue funzioni compia od ometta atti nei riguardi di un cittadino straniero  che, soltanto a causa della sua condizione di straniero o di appartenente ad una determinata razza, religione , etnia o nazionalità, lo discrimino ingiustamente.”

 

2) Eliminazione dell’automatismo presente nei sistemi informatici di Poste Italiane il quale bloccata automaticamente la richiesta di apertura di una Postepay o di un Conto di base, a causa dell’applicazione senza distinzione della direttiva antiriciclaggio recepita dall’Italia con d.lgs. 125/2019, nei confronti di tutti i cittadini nati in Nigeria che vivono in Italia.

 

SIAMO DISPOSTI A CONTINUARE LA NOSTRA LOTTA FINO A CHE NON VEDREMO DEI SIGNIFICATIVI CAMBIAMENTI NELLA GESTIONE DI QUESTI GRAVI PROBLEMI CHE CARATTERIZZANO LA VITA DI MIGLIAIA DI CITTADINI STRANIERI NEL NOSTRO PAESE.

POSTE ITALIANE: CI RIVEDIAMO A SETTEMBRE!

UNIONE SINDACALE DI BASE