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Basta morire per disastri ambientali, USB a fianco delle popolazioni colpite dall’alluvione in Toscana

Firenze -

La notte del 2 novembre e nei giorni successivi, la Toscana, così come altre regioni del Centro e del Nord Italia, è stata colpita da una violenta alluvione che ha causato 7 morti e decine di milioni di euro di danni ad abitazioni, strade e attività commerciali. Un disastro annunciato, frutto di anni di mancati interventi sulla prevenzione e sulla cura del territorio. La parola d’ordine è stata la cementificazione selvaggia. Il cambiamento climatico, ormai sotto gli occhi di tutti, ha fatto ovviamente il resto.

Eventi di questo tipo sono ormai sempre più frequenti e, nonostante ciò, si continua ad investire sempre meno sulla manutenzione e sulla prevenzione del territorio. In Valdera sono stati interessati da allagamenti anche gli ospedali, così come alcune case di cura. Il Pratese è in ginocchio, così come l’area industriale di Capalle a Campi Bisenzio, Calenzano e diversi comuni della provincia di Pistoia, su tutti Agliana, Quarrata, Montale, Lamporecchio e Monsummano. Migliaia di famiglie sono ancora senza corrente elettrica e interi paesi sono stai raggiunti dalle squadre della protezione civile solo dopo giorni. Con il sistema delle allerte meteo regionali, vengono chiuse scuole e parchi pubblici, ma molto spesso i lavoratori e le lavoratrici vengono lasciati in balia delle decisioni del padrone di turno, che ha il solo interesse di mantenere le attività aperte ad ogni costo. Il caso del driver di Esselunga, investito da una frana e vivo per miracolo, nonostante avesse chiesto di rientrare, è in tal senso emblematico.

USB, nell’immediato, ha assistito centinaia di lavoratrici e lavoratori nei giorni dell’alluvione, arrivando a proclamare sciopero nelle aziende che “imponevano” di recarsi al lavoro nonostante l’allerta meteo e l’assenza delle condizioni minime di sicurezza. A differenza di quanto ci viene detto, è proprio adesso il momento di denunciare con ancora più forza le responsabilità sia degli enti locali sia dei soggetti privati che continuano a cementificare e inquinare come se nulla fosse. Gli esempi in questo senso si sprecano. Solo in Valdera, a causa degli allagamenti, la popolazione si trova a rischio contaminazione a causa di materiali altamente inquinanti lasciati per anni sotto a dei teloni di plastica. A Piombino i cittadini hanno vissuto momenti di paura per via della nave rigassificatrice all’interno del porto colpita da forti venti e onde alte diversi metri che hanno addirittura impedito l’attracco delle navi.

USB è a fianco delle popolazioni colpite e in questi giorni attivisti e attiviste si sono già uniti alle squadre di volontari per assistere le famiglie in difficoltà. Invitiamo i nostri iscritti a prendere contatti con le loro federazioni di riferimento e sostenere l’attività del sindacato insieme alle associazioni che si sono già mosse in questo senso. 

Resta urgente e necessario proseguire nel percorso di confronto avviato con tutti i soggetti, comitati, assemblee territoriali che si battono in Toscana per la difesa del territorio e per l’ambiente. La Regione Toscana è uno dei maggiori responsabili di questa situazione! Negli anni ha assecondato e sostenuto qualsiasi progetto e qualsiasi opera impattante dal punto di vista ambientale. 

È ora di dire basta! Per la difesa dell’ambiente, del lavoro e della vita di tutti e di tutte!

Unione Sindacale di Base