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Basta scuse: USB abbandona il tavolo per il rinnovo del CCNL funzioni centrali, 31 ottobre sciopero generale del pubblico impiego

Roma -

Nella seduta di oggi per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Centrali USB ha deciso di lasciare il tavolo di trattativa a causa dell’inadeguatezza delle risorse stanziate, che determinano una perdita del potere d’acquisto di oltre il 10%.

Nella congiuntura economica attuale il nodo degli aumenti è ineludibile e, seppure riteniamo che la contrattazione della parte normativa abbia un peso rilevante perché tratta dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, il primo diritto di tutti è quello ad un salario dignitoso che riconosca la funzione fondamentale svolta al servizio della popolazione. In un contratto a perdere come quello che si sta prefigurando, tale diritto viene negato. Per questo abbiamo ritenuto che, ad oggi, non ci fossero più le condizioni per continuare a trattare.

Questa perdita del potere d’acquisto dei salari che riguarda tutto il Pubblico Impiego, dalla Sanità alla Ricerca passando per la Scuola, l’Università fino alle Funzioni Locali, va a sommarsi a quella già realizzata con il blocco contrattuale del 2009. E disegna una prospettiva di impoverimento immediato per chi già nella PA lavora e un’ulteriore perdita di attrattività per le nuove generazioni che non avrebbero davvero motivi per scegliere un lavoro privo di gratificazioni di qualsiasi tipo, malpagato e che costringe spesso e volentieri a dover cambiare la propria residenza.

Se poi a tutto ciò si va ad aggiungere che nel piano di bilancio di medio termine i tagli alla Pubblica Amministrazione sono ancora una volta la soluzione individuata dal Governo per attuare il piano di rientro così come ci ha ordinato l’Europa, il futuro vede un ulteriore ridimensionamento del settore pubblico con il colpo di grazia sui servizi offerti ai cittadini.

Non è vero che non ci sono le risorse, si tratta di scelte. Non tassare gli extraprofitti e le grandi concentrazioni di capitale è una scelta, così come lo è aumentare le spese militari.

Rivendichiamo, a partire dal riconoscimento salariale, il ruolo e la funzione dei lavoratori e delle lavoratrici   al servizio del Paese.  Continueremo ad avere protagonismo contrattuale fuori dal tavolo, direttamente con il Governo, affinché a lavoratrici e lavoratori venga dato ciò che è dovuto! Quello che vogliamo è una contrattazione piena, che abbia nelle sue disponibilità anche le risorse economiche.

Il silenzio da parte del Governo rispetto alle reiterate richieste di USB in merito alla necessità di aumentare le risorse è già di per sé una risposta, la nostra sarà nelle piazze in particolare il 31 ottobre con lo sciopero generale della categoria di Pubblico Impiego con manifestazione a Roma.

USB Pubblico Impiego