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Bimbi disabili in Liguria, per Toti le liste d’attesa bloccate si risolvono con i privati. USB: non sa di cosa parla

Genova -

Il presidente della Regione Liguria, Toti, e i dirigenti della sanità regionale hanno deciso questa mattina di dare finalmente ascolto ai genitori dei bimbi disabili abbandonati a se stessi dalle strutture pubbliche, ostaggio di infinite liste di attesa.

Al termine della manifestazione in piazza De Ferrari, organizzata da Marco Macrì con l’appoggio di USB, Anffas, Cepim e Consulta regionale per i disabili, una delegazione è stata ricevuta da Toti – che ha anche la delega alla Sanità – dal direttore generale di Alisa, Ansaldi, e da alcuni dirigenti della ASL 3. Un’audizione obtorto collo, evidentemente, se è vero come è vero che la delegazione è stata lasciata in piedi e si è ritrovata con ben un minuto di tempo a testa per esporre la questione dei 1200 bimbi disabili (nella sola ASL3) prigionieri delle liste d’attesa.

Toti, che notoriamente non ha le competenze per occuparsi di sanità ma ama le passerelle mediatiche, ha parlato in maniera vaga di assunzioni che saranno fatte, soprattutto di logopedisti, psichiatri e psicologi, sottolineando a più riprese la disponibilità di ampie risorse economiche rispetto al cui impiego, però, ha continuato a parlare di mercato, domanda e offerta e ruolo sempre più centrale dei privati nella gestione pubblica, linea che USB negli anni ha più volte contestato e che rifiuta fortemente come soluzione ai problemi della sanità pubblica. Ignora Toti, inoltre, che nell’attuale situazione, dopo anni e anni di mancati corsi di formazione da parte della sanità pubblica, mancano le figure professionali in grado di rispondere subito al fabbisogno.

USB ha contestato al presidente della Regione – contrariato dalla presenza del sindacato nella delegazione - l’insufficienza dei dati forniti, che non corrispondono alla reale situazione. Toti anche qui si è tenuto sul vago, affermando che non era quella la sede per parlare di tali argomenti e che tutto andava rinviato a un tavolo tecnico. Tavolo tecnico che, dietro pressione anche delle opposizioni, è stato convocato per lunedì 8 novembre.

USB ha tenuto comunque a sottolineare che da questa situazione, per venire incontro in tempi rapidi al grido delle famiglie dei bimbi disabili, si esce soltanto con assunzioni a tempo indeterminato (da valutare per esempio la nostra proposta di inserimento della figura dell'infermiere pediatrico per l'assistenza territoriale ai minori) e non con il precariato e con i contratti co.co.co come fatto all’inizio della pandemia da Covid-19.

Unione Sindacale di Base – Sanità Liguria

25-10-2021