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Bologna, assolto militante USB per aver difeso una famiglia sotto sfratto. Oggi il processo per le proteste contro l’omicidio di Abd Elsalam

Bologna -

Lunedì si è tenuto il processo contro un delegato dell'Unione Sindacale di Base che nel giugno 2017 insieme ad attivisti e solidali era impegnato a difendere una famiglia da uno sfratto. Famiglia con cinque figli, presente in graduatoria e prossima ad ottenere una casa popolare. In quell'occasione la problematica sociale del diritto all’abitare - lungi dall'offrire una soluzione adeguata - è stata affrontata manu militari dall'amministrazione comunale.

Solo la lotta è riuscita ad ottenere una soluzione per quella famiglia mentre lo Stato si è limitato a denunciare e processare un militante costruendo accuse del tutto pretestuose per lesioni e violenze alle forze dell'ordine, che si sono rivelate infondate alla luce delle testimonianze raccolte. Si è concluso così con un'assoluzione il processo, perché il fatto non sussiste.

Mentre accogliamo con soddisfazione l'assoluzione del nostro compagno oggi siamo di nuovo sotto processo. Infatti, il giorno dopo l'omicidio padronale del facchino sindacalista USB Abd Elsalam, assassinato durante un picchetto davanti alla GLS di Piacenza, l'USB avevano manifestato in numerose città d'Italia chiedendo giustizia e verità.

A Bologna il corteo è stato duramente caricato dalla polizia, che ha poi denunciato gli attivisti per resistenza e manifestazione non autorizzata (era evidentemente impossibile dare il preavviso di tre giorni per la richiesta, non potendo prevedere l'omicidio di un proprio delegato).

Ancora una volta viviamo sulla nostra pelle e denunciamo la risposta dello Stato, che alle legittime lotte sociali oppone processi e manganelli a difesa della proprietà privata e del profitto.

La repressione non ferma però chi ogni giorno lotta per i diritti sociali e la dignità del lavoro contro i soprusi e lo sfruttamento.

USB Bologna