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Bologna, vietata la manifestazione USB di venerdì 28: nel Comune “più progressista d’Europa” è proibito manifestare per il reddito, la salute e la sicurezza

Bologna -

Questa mattina abbiamo ricevuto una comunicazione da parte della Questura di Bologna con il divieto alla manifestazione indetta da USB, insieme ad altre realtà cittadine, per venerdì 28 alle 16.00 in piazza Roosevelt, sede della Prefettura. Abbiamo indetto la manifestazione, nello stesso giorno in cui USB ha proclamato lo sciopero nazionale della sanità e una giornata di mobilitazione nazionale per denunciare le condizioni in cui tanti, troppi si trovano a vivere e lavorare.

L’emergenza sanitaria ancora in atto viene nel concreto ignorata, a favore del motto “conviviamo col virus”, ma questo si tramuta in situazioni critiche nei luoghi di lavoro e di vita, sia a livello sanitario che economico. Il governo si maschera dietro il Green Pass e migliaia di lavoratrici e lavoratori che non avranno ottenuto la certificazione “rafforzata” rischiano la sospensione dal lavoro.

Intanto l’assenza di precauzioni sul lavoro, nei servizi, nella scuola, nei trasporti stanno portando di nuovo al collasso la sanità pubblica, su cui nessun investimento sufficiente è stato fatto per garantire cure, posti letto e condizioni di lavoro dignitose al personale allo stremo.

Le decisioni del governo Draghi di andare al risparmio, non retribuendo la quarantena ed eliminando bonus, REM e cassa integrazione straordinaria, contribuiscono a peggiorare la situazione.

Come se non bastasse continua la strage degli omicidi sul lavoro o in alternanza scuola-lavoro, aumentano le disuguaglianze tra chi sta trovando il modo di arricchirsi anche in pandemia e tutti noi, che perdiamo reddito non solo a causa dei licenziamenti, o di un lavoro che non dà uno stipendio sufficiente, ma anche perché tutto costa sempre di più. Gli affitti sono alti e le case popolari non bastano, curarsi – per il Covid o qualsiasi altro male – ha prezzi alti, tanto più perché gli ospedali pubblici sono pieni e la scelta è tra attendere e peggiorare oppure andare da un privato. Aumentano le bollette, il carburante, gli alimentari, eppure il governo e le amministrazioni non fanno nulla per garantire alla popolazione le condizioni di vita basilari.

Perché la Questura insieme a Prefettura e Comune vieti una manifestazione in centro a chi vuole denunciare tutto questo, ce lo spieghiamo in un solo modo: paura del giusto dissenso.

Si ha paura che si manifesti, nel cuore della città, il fatto che sempre più persone si organizzano, si difendono ogni giorno dallo sfruttamento e vanno in piazza per urlare che le disuguaglianze devono finire, e che i responsabili devono pagare.

Noi non ci facciamo intimidire da questa logica: il centro di Bologna ormai è una vetrina ma la città è attraversata da un malessere che non può essere nascosto a lungo. USB dà una risposta di lotta collettiva a quel malessere, nei quartieri e nei posti di lavoro, e non basterà cercare di contenerci fuori dal centro per arginare questa lotta e in ogni caso il 28 gennaio sarà una giornata di lotta e protesta anche a Bologna, come in tante altre piazze d’Italia.

USB Bologna

26-1-2022