Braccianti migranti ad Acate: organizzarsi è necessario! Abolire la Bossi - Fini, regolarizzare tutti, subito
Ieri Domenica 21 ad Acate in provincia di Ragusa, nella sala del consiglio comunale, si è svolta una partecipata assemblea indetta dalla FDS di Ragusa per tenere alta l’attenzione sulla sparizione di Dauda Diane, per discutere insieme ai lavoratori braccianti immigrati della loro condizione e delle forme di organizzazione necessarie per migliorare le proprie condizioni di vita.
Inutile dire che, per l’ennesima volta, si è registrata da parte di tutti i lavoratori presenti la richiesta di ottenere in tempi brevi, ossia nei 60gg previsti dalla legge italiana, l’appuntamento per il rilascio del Permesso di Soggiorno, ma soprattutto la richiesta della abolizione della legge Bossi-Fini.
Inoltre, è stata messa al centro l’importanza di poter comprendere il contratto e la regolarità della busta paga, così come del rispetto delle condizioni di lavoro, sempre più dure in questi giorni di caldo eccezionale, della possibilità di poter affittare regolarmente una casa, di accedere ai servizi anagrafici, sanitari e all’accesso al credito, ossia l’apertura di un conto bancario. Si è discusso anche delle iscrizioni scolastiche al Cpia di Acate, un piccolo risultato ottenuto dalla Federazione del Sociale USB, e della possibilità di effettuare le iscrizioni per il nuovo anno scolastico tramite il nostro sindacato.
Presente anche il vicesindaco del Comune di Acate, che oltre a dare disponibilità per permettere sportelli informativi per la nostra organizzazione sindacale, ha evidenziato come la presenza dei lavoratori migranti sia un fattore determinante per l’economia locale, ad oggi alle 8000 persone residenti nel comune, vanno aggiunte almeno 4000 presenze di lavoratori stranieri.
Per dare vita ad una maggiore pressione sulla questura di Ragusa competente per il rilascio del PdS, si è concordata l’organizzazione di una manifestazione per i primi di settembre, giornata nella quale si tornerà a richiedere alle autorità competenti lo stato di fatto delle indagini sulla sparizione di Dauda.
Intanto i lavoratori braccianti immigrati della zona, hanno dato vita ad una raccolta fondi da inviare alla moglie di Dauda.
La riunione si è conclusa con l’impegno da parte di tutti di partecipare, rinunciando alla giornata di lavoro, alla iniziativa prevista per inizio settembre.
USB Lavoro Agricola