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Brunetta e le assunzioni nella PA: Ministero della Funzione Pubblica o succursale delle associazioni imprenditoriali?

Roma -

Nella giornata del 10 novembre è stato firmato il Patto di Intesa tra il ministro Brunetta, Confcommercio Imprese per l'Italia e Confcommercio professioni per l'assunzione di professionisti mediante colloquio selettivo ed incarichi di collaborazione a termine per la realizzazione dei progetti del PNRR. Dopo le modifiche escludenti e classiste introdotte con il Decreto Reclutamento per le procedure concorsuali, prosegue il progetto di smantellamento dei concorsi pubblici per cedere il posto a selezioni discrezionali mediante colloquio delle figure professionali iscritte nel nuovo portale “inPA” attraverso accordi con le associazioni per le imprese, ordinistiche e non ordinistiche. 

Assunzioni queste, che non hanno nulla a che vedere con il potenziamento dei servizi pubblici e l'ampliamento dell' organico nella PA che continua a soffrire la carenza di personale con conseguente sovraccarico di lavoro dei dipendenti pubblici, ma che mirano a realizzare progetti specifici contenuti nel PNRR che strizzano l'occhio alle imprese private (basti vedere l'esiguità dei fondi destinati alla Sanità o il disinvestimento della ricerca pubblica a favore di quella privata e la liberalizzazione dei servizi pubblici come i trasporti). Non ci sembra quindi casuale la scelta di  realizzare questi progetti attraverso accordi con le associazioni imprenditoriali e professionali che, per loro natura, sono volte agli interessi delle imprese e dei privati attraverso gli spietati meccanismi competitivi che il mercato impone e non alla realizzazione degli interessi della collettività, obiettivo questo che dovrebbe essere al centro della funzione svolta dalla PA. 

La tanto decantata  “rivoluzione” di Brunetta con l'uso di concetti come digitalizzazione, competizione e semplificazione continua a palesare, anche attraverso le nuove modalità di reclutamento che calpestano il principio dell'imparzialità e della selezione pubblica sancita dalla nostra Costituzione, un nuovo modello della Pubblica Amministrazione che sacrifica il welfare ed i servizi pubblici rendendola sempre più compatibile agli interessi di mercato. 
A ciò si aggiunge il dato, ormai chiaro, che la nuova riforma sul reclutamento non sta aprendo reali opportunità di lavoro ne sta risolvendo il problema della disoccupazione dilagante nel nostro Paese poiché, se è vero che dopo decenni di blocco sembra esserci una timida ripartenza, ciò sta avvenendo attraverso forme di assunzioni precarie (apprendistato, contratti e incarichi a termine) e escludendo un'ampia fetta di potenziali concorsisti a causa di requisiti stringenti.

Continuiamo a sostenere con forza che, oggi più che mai, sia necessario un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato in tutti i settori della Pubblica Amministrazione attraverso procedure trasparenti ed imparziali che offra un orizzonte lavorativo a tanti lavoratori e lavoratrici e che ridia centralità alla funzione del dipendente pubblico rimettendo al centro l' obiettivo del rafforzamento dei servizi pubblici destinati alla collettività.

USB Pubblico Impiego