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Busitalia Sita Nord Umbria, il 1° marzo 24 ore di sciopero per la sicurezza, i diritti, la dignità

Perugia -

Si torna a parlare di una nuova attivazione del fondo di solidarietà (cassa integrazione) per gli autoferrotranvieri della Regione Umbria. Regione e aziende del Tpl, dopo aver ampiamente sfruttato a proprio vantaggio la fase pandemica utilizzando i finanziamenti del Fondo Nazionale Trasporti per risanare i debiti della storica malagestione del settore, tornano a concertare con le solite organizzazioni sindacali la possibilità di replicare una vile manovra economica ai danni di lavoratori e cittadini.

Fare “cassa” lasciando i lavoratori senza stipendio e cancellando il servizio di trasporto in molte zone della regione sembra essere il grande business del momento; ancora una volta vedremo i lavoratori con enormi perdite di denaro, gestioni clientelari della cassa integrazione con l'avallo dei sindacati firmatari, che invece di tutelare i lavoratori sono preoccupati a tutelare il nuovo tandem economico Regione-aziende.

L’Unione Sindacale di Base, Lavoro Privato rilancia la mobilitazione dei lavoratori e il 1° marzo proclama uno sciopero di 24 ore nella società Busitalia Sita Nord Regione Umbria.

Stesso lavoro stesso salario Scioperiamo perché sia data dignità a tutti i lavoratori; vogliamo che siano eliminate le logiche con le quali si costruiscono fasce di lavoratori penalizzati economicamente e/o da carichi di lavoro.

Restituire il maltolto Scioperiamo perché venga ricalcolato l’assegno ad personam (il cosiddetto “zainetto”), un vergognoso accordo sindacale (sottoscritto dai soliti...)  attraverso il quale nel passaggio da Umbria Mobilità a Busitalia, i lavoratori vengono derubati di una quota pari a uno stipendio in ragione d’anno.

Il grande “affare” sulla pandemia Scioperiamo perché venga versata la quota mancante e fino al raggiungimento del 100% dello stipendio nel periodo al fondo di Solidarietà (Cassa Integrazione); le aziende hanno a loro disposizione il 100% della quota del Fondo Nazionale Trasporti e, questo, nonostante l'aver svolto solo il 30% del servizio risparmiando sui mezzi, rimasti fermi, e sui salari che sono andati in carico al fondo di solidarietà.

Nessun investimento sulla sicurezza Scioperiamo perché la sicurezza non si ottiene senza investimenti; va garantita più sicurezza ai lavoratori e cittadini. È essenziale che l’azienda esegua i tamponi molecolari ai propri dipendenti, garantisca la sanificazione dei mezzi e distribuisca adeguati e certificati dispositivi di protezione ai lavoratori tutti.

Riduzione dell’orario di lavoro Scioperiamo per la mancanza di sicurezza dovuta ai carichi di lavoro, allo stress quotidiano principali causa di incidenti. Vanno elaborati turni meno gravosi che tengano conto del disagio e pericolo che ricade sui lavoratori. 

 

IL 1° MARZO SCIOPERIAMO COMPATTI PER RESTITUIRE DIRITTI E DIGNITÀ AI LAVORATORI

 

USB Lavoro Privato Umbria