Busitalia Umbria: USB fa paura perché ha ragione!
In preparazione dello sciopero nazionale del Trasporto Pubblico Loczle del 17 febbraio, USB Lavoro Privato ha incontrato in assemblea i lavoratori della società Busitalia Sita Nord della regione Umbria ad Orvieto, Foligno e Perugia; l’ultimo appuntamento con i lavoratori è stato giovedì 16 febbraio a Terni.
Come le altre assemblee, quest’ultima si sarebbe dovuta svolgere all’interno dei locali dei circoli aziendali (del dopolavoro); probabilmente la nutrita partecipazione alle assemblee precedenti e l’ampia condivisione della mobilitazione, ha fatto scattare quel vergognoso meccanismo di intimidazione e repressione, tanto caro ai vertici aziendali e così facilmente raccolto dai vari soggetti che al solo scopo di mettersi in bella mostra dell’azienda e facilitare la propria carriera, sono disposti a calpestare i più elementari diritti dei lavoratori stessi, in teoria… ma solo in teoria, loro colleghi di lavoro.
Sta di fatto che nella serata di giovedì 16 veniva affisso un foglio, a firma della dott.ssa Noemi Pantile contenente una diffida allo svolgere l’assemblea nei locali aziendali che, in realtà, nessuno aveva intenzione di utilizzare vista l’ordinaria disponibilità dei locali gestiti dal CRAL- ATC di Terni.
All’affluire dei lavoratori si presentavano Vittorio Monicchi, Francesco Ferracci Francesco e Alberto Ranucci (quest’ultimo intento a videoregistrare l’operazione condotta in pieno stile poliziesco) con l’evidente volontà di impedire lo svolgimento dell’assemblea; si faceva presente loro che si trattava di locali del CRAL ATC di Terni; l’ispettore Ranucci, pur rendendosi conto che quei locali non erano di sua competenza, né aziendale, ha scelto di dare il meglio di sé esibendo tutta la sua “professionalità” ed al solo scopo di evitare l’assemblea ha chiamato telefonicamente il presidente del CRAL ATC Terni, sig. Massimiliano Fiocchi, il quale confermava la tesi della “squadra punitiva aziendale” invitando la nostra RSU, Gianluca Liviabella a lasciare i locali mettendo in discussione la sua iscrizione al CRAL stesso.
Una vergognosa e volgare operazione studiata a tavolino. È per questo che oggi scegliamo di affrontare la vicenda facendo i nomi e cognomi di chi, con tale arroganza, fa forte l’azienda nel suo atto di repressione. Non ci poniamo il problema se questo modo servile possa provenire da una competizione dovuta all’appartenenza sindacale e/o possa creare una così grande soddisfazione professionale. Ci poniamo semplicemente la domanda se questi individui siano realmente coscienti che loro, in prima persona, armano l’azienda contro le libertà e diritti fondamentali dei lavoratori, quello di incontrarsi e confrontarsi, quello di esprimere le proprie opinioni, quello di organizzarsi, quello di scioperare. Non sappiamo se tanto “servilismo” provenga da frustrazioni personali o ideali di potere, se sia facilitato da un appoggio di chi, nascosto in sigle sindacali maggiormente influenti in azienda, non sapendo affrontare la nostra RSU sui contenuti, si abbassa ad utilizzare nel modo peggiore la loro disponibilità
A concludere, GRAZIE!
Da tale episodio i lavoratori hanno avuto prova e consapevolezza di cosa sia fatta questa azienda, da quali persone, da quali sigle sindacali, da quali RSU e da quale personale ispettivo. Un episodio che ha rafforzato l’adesione allo sciopero che ha visto 80% dei lavoratori incrociare le braccia; lavoratori che, cacciati dai locali contestati, sono rimasti lì fuori a confrontarsi ed organizzarsi stringendosi ancora di più al fianco della loro RSU. Lo hanno fatto gli iscritti ad USB lavoro Privato, lo hanno fatto lavoratori iscritti ad altre sigle, lo hanno fatto lavoratori senza appartenenza sindacale perché è questa la libertà di scelta che devono avere i lavoratori tutti.
Il resto conta poco. La telefonata di scuse del presidente del CRAL di Terni sig. Massimiliano Fiocchi, ricevuta da Gianluca, che conferma che è iscritto al Circolo APM di Perugia riconducibile all’associazione ANCAM alla quale aderiscono tutti i circoli assumendo, quindi, facoltà di accesso anche al circolo di Terni da dove mai nessun lavoratore è stato allontanato; una telefona sicuramente apprezzata ma che non modifica la narrazione dei metodi utilizzati dall’azienda e da tutti coloro che tanto temono la presenza di questa O.S. e dell’operato di Gianluca come RSU.
I nostri impegni guardano altrove, stiamo costruendo cose diverse; dopo la piena riuscita dello sciopero nazionale del 17 febbraio, come autoferrotranvieri, saremo tutte e tutti a Roma, il 3 marzo alle ore 10:30 per partecipare ad un presidio sotto il Ministero dei Trasporti per il miglioramento delle condizioni lavorative, salariali e di sicurezza stanchi di pagare in prima persona le conseguenze delle politiche degli appalti, subappalti, affidamenti ed esternalizzazioni che impoveriscono i salari, aumentano i carichi di lavoro e distruggono l’efficienza dei servizi pubblici essenziali convinti che
ATTRAVERSO L’AGGRESSIONE AI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI SI AGGREDISCONO LA QUALITÀ DELLA VITA E IL REDDITO DEI CITTADINI
per il Coordinamento Nazionale USB Lavoro Privato
Roberto Cortese
Roma, 19 febbraio 2023