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Cassa integrazione ex Ilva, prossimo tavolo l’11 luglio. USB: se il provvedimento non dovesse essere retroattivo, le giornate di lavoro dovranno essere a carico dell’azienda

Roma -

Nulla di fatto nell’incontro di giovedì 29 in videocall sulla cassa integrazione  dei dipendenti di Acciaierie d’Italia, scaduta il 19 giugno per 2500 lavoratori dello stabilimento tarantino. C’è il decreto, ma si attendono i passaggi tecnici, nello specifico l’autorizzazione all’ammortizzatore sociale da parte del Ministero del Lavoro.

Rinviamo l’esame congiunto all’11 luglio, data fissata per il nuovo incontro.  Non deve esserci alcun dubbio sul fatto che, per quanto ci riguarda, nel caso in cui il provvedimento non dovesse essere retroattivo, delle giornate lavorative dei dipendenti deve farsi carico  interamente l’azienda. 
Ribadiamo ancora una volta che il Governo deve coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori in questa partita complicata e determinante.

Per quel che concerne l’integrazione salariale per gli ex Ilva in Amministrazione Straordinaria, abbiamo appreso con stupore da alcuni esponenti locali della maggioranza  che, nonostante le ripetute rassicurazioni, l’emendamento relativo non è stato presentato per mancanza di spazio, ma gli stessi hanno garantito che accadrà nel primo decreto utile. Inviteremo quindi i parlamentari ionici ad un’assemblea con i lavoratori per fare in modo che confermino l’impegno assunto con i lavoratori stessi, e li rassicurino, dal momento si tratta di uno strumento oggi utile per gli ex Ilva in As, ma che domani potrebbe rivelarsi importante anche per i cassintegrati Adi. 

Franco Rizzo  
Esecutivo Confederale USB