Il 22 maggio scorso è stato firmato il Contratto Nazionale delle attività ferroviarie da Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Orsa e Fast Confsal: un contratto che ha disatteso le aspettative e le richieste dei ferrovieri, manifestate negli scioperi degli ultimi mesi, ignorando totalmente la piattaforma elaborata dal basso dall’Assemblea del Personale Viaggiante e sostenuta da USB insieme ad altre sigle del sindacalismo conflittuale.

Sono state introdotte ulteriori flessibilità in particolare per quanto riguarda il cargo, mentre nella parte economica l’aumento medio dell’8% non permette un adeguato recupero dell’inflazione: i ferrovieri si troveranno ad essere più poveri del 10% e a lavorare un pò di più.

Come USB esprimiamo forte preoccupazione anche sul piano del referendum sul contratto: nelle esperienze precedenti nel settore dei trasporti, infatti, è stata negata ogni possibilità di consultazione aperta ai lavoratori ed alle lavoratrici. Per quanto riguarda l'accordo aziendale, in una situazione come quella di Ferrovie dello Stato, dove le RSU sono scadute da ormai 7 anni, un contratto del genere non può essere ritenuto validato.

USB insieme alle altre forze sindacali che si oppongono a questo contratto lancia una campagna per poter votare su questo contratto: un referendum vero, da questo parte il recupero salariale e normativo per le lavoratrici ed i lavoratori delle attività ferroviarie che sia anche un punto di partenza per recuperare voce e forza da parte di tutta la forza lavoro italiana.