Nel 2021, con il rinnovo del CCNL metalmeccanici, FIM, FIOM e UILM hanno scelto di abbandonare ogni recupero reale dell’inflazione e legare strutturalmente gli aumenti contrattuali al cosiddetto IPCA depurato, ovvero l'indice dei prezzi al consumo al netto degli energetici importati.

Quell’indicatore, oggi confermato dall’ISTAT a +1,3% per il 2024, ha prodotto un aumento salariale di circa 27 euro lordi. Una cifra ridicola, che non copre minimamente il carovita reale subito dai lavoratori in questi anni, in particolare nel biennio 2022–2023, in cui l’inflazione è esplosa.

FIM, FIOM e UILM oggi si indignano per l’aumento da 27 euro lordi derivante dal +1,3% di IPCA depurato (quello senza energia importata). Ma non è un errore, è esattamente il meccanismo che hanno voluto, negoziato, firmato. È il frutto avvelenato dell’accordo del 5 febbraio 2021.

Chi ha costruito questo modello salariale oggi fa finta di scoprirne i limiti, invoca rinnovi e aumenti “veri” ma evita accuratamente di fare autocritica. Nessuna parola sul fatto che questo modello va cancellato e riscritto da zero. Ecco la differenza: USB lo dice da sempre e con chiarezza.

Il 20 giugno USB ha proclamato uno sciopero generale per aumentare i salari ed abbassare le armi. Il 21 giugno saremo in piazza a Roma, per una grande manifestazione nazionale ma non per l’ennesimo giro a vuoto di chi prima firma e poi versa lacrime di coccodrillo Saremo in piazza per cambiare radicalmente il modello contrattuale, per difendere i salari reali, per costruire un CCNL che parli di classe operaia, non di compatibilità con i profitti.

O si sta con i lavoratori, o con le compatibilità. USB ha scelto da che parte stare.

Roma, 13 giugno 2025

USB – Lavoro Privato Nazionale Categoria Operaia dell’Industria