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Covid-19, centri commerciali e GDO nascondono i casi di lavoratori positivi per evitare chiusure, sanificazioni e quarantene

Noti marchi della Grande distribuzione stanno occultando lavoratori positivi pur di non chiudere il punto vendita o mettere in quarantena i colleghi

Nazionale -

Va in scena l’ennesimo sfregio alla salute e ai diritti dei lavoratori e di tutta la cittadinanza. Abbiamo ricevuto molte segnalazione su come grandi marchi della Grande Distribuzione stiano occultando lavoratori positivi al Covid- 19 pur di continuare imperterriti a vendere.

La segnalazione alle autorità competenti comporta l’isolamento dei colleghi che lavorano a stretto contatto con la persona positiva, una possibilità esclusa dalle aziende che operano da anni con un organico ridotto al minimo pur di non fare nuove assunzioni stabili.

L’eventuale contagio di più di un lavoratore poi comporta la chiusura, almeno temporanea, del punto vendita, la comunicazione pubblica in modo da informare anche la clientela e il controllo sull’applicazione di tutte le misure di prevenzione previste per legge. Misure che, nella maggior parte dei casi, sono carenti, applicate con il minimo dispendio di risorse e perciò poco funzionali.

Spesso gli altri lavoratori in forza sono tenuti all’oscuro della positività del collega, in modo da non rischiare che non si rechino al lavoro o denuncino l’accaduto. Nelle poche occasioni in cui i dipendenti sono venuti a conoscenza di aver lavorato per giorni a fianco di una persona positiva, vengono obbligati a recarsi comunque al lavoro.

Pena? Il licenziamento.

Nonostante la presenza di lavoratori positivi al Covid-19, le aziende non effettuano la dovuta sanificazione. In particolare la merce, i carrelli e i cestini vengono toccati centinaia di volte al giorno sia dal personale che dalla clientela e rischiano di essere facilmente una fonte di diffusione del virus.

Usb denuncia come in questo settore definito indispensabile si siano registrati da marzo e continuano a registrarsi situazioni di estrema difficoltà per la mancanza del rispetto delle norme di sicurezza e salute. Questo nonostante l'incremento del fatturato registrato, l'aumento dei carichi di lavoro, le difficoltà a lavorare 8 ore con la mascherina che ci dice in maniera chiara che il profitto viene prima della salute dei lavoratori.

Chiediamo un intervento urgente delle autorità competenti per ristabilire la salute e sicurezza nei punti vendita.
Usb interverrà in ogni situazione di difficoltà al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori.

Usb Commercio