AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

CGIL, CISL, UIL SALGONO SUL CARRO DEL VINCITORE. TOMASELLI (USB), LI DENUNCEREMO ALLA MAGISTRATURA

USB dice no alla spending review e all'Accordo sulla rappresentanza

Roma -

“Mentre Renzi va a prendere ordini a Parigi e soprattutto a Berlino, e stampa e televisioni non fanno altro che elogiare il ‘nuovismo’ del premier e delle sue idee meravigliose, Cgil Cisl e Uil, con poche sfumature retaggio di un rituale sperimentato da decenni, e nonostante gli innumerevoli colpi verbali ricevuti del solito Matteo, si accomodano con tranquillità al banchetto del vincitore”, osserva causticamente Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB.

 

“Del resto – rileva Tomaselli - la spending review non tocca i loro monopolio sindacale ed i privilegi che da sempre derivano dall’essere sindacati ‘complici’. Tocca invece, e violentemente, le lavoratrici ed i lavoratori italiani, che saranno colpiti da tagli al welfare, da privatizzazioni, aumento delle tariffe e delle tasse locali, che in poco tempo assorbiranno anche quelle poche decine di euro sbandierati da Renzi”.

 

Aggiunge il dirigente USB: “L'Accordo del 10 gennaio tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria sulla rappresentanza sindacale, o sarebbe meglio dire sul monopolio sindacale di queste organizzazioni a prescindere dalla loro reale rappresentanza dei lavoratori, è in perfetta sintonia con le misure economiche intraprese da Renzi e dal suo Governo, plasmate dagli ordini del mondo finanziario internazionale e dall'Unione Europea”.

 

“L’USB, sindacato generale, indipendente e conflittuale, sta dimostrando da tempo, quotidianamente e sul campo, la sua reale rappresentatività e la capacità di organizzare i lavoratori e le lavoratrici.  Non ci faremo imbrigliare da questo accordo truffa e anticostituzionale. Nei prossimi giorni – annuncia Tomaselli - presenteremo un ricorso contro Camusso, Bonanni, Angeletti e Squinzi per richiedere l'annullamento delle principali storture di questo patto, che fa prevedere momenti ancor più duri per  il mondo del lavoro”, conclude l’esponente dell’USB.