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CGIL: TOMASELLI (USB), SCIOPERO DEL 6 MAGGIO SOLO ‘SFOGATOIO'

Pronto il nuovo "patto sociale" con Cisl, Uil, Confindustria e Governo

Roma -

“Il documento licenziato dalla segreteria nazionale della Cgil sulla riforma del sistema contrattuale dimostra la necessità e la volontà di questa confederazione di riavvicinarsi rapidamente alle politiche ed agli accordi sottoscritti da Cisl e Uil”, dichiara Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo Confederale USB “Si accentua così la vicinanza con le altre sigle e con Confindustria, portando come prova la firma di 83 contratti nazionali su 89 sottoscritti unitariamente dalla firma dell'accordo separato del 2009. Come dire, è poca roba quella che ci divide, sulla maggioranza dei contratti non ci sono stati problemi. Una considerazione, questa, ripetuta più volte anche dalla Marcegaglia”.

 

“Ma l'intero documento – sottolinea Tomaselli - è intriso di minimalismo sulle questioni e sulle analisi di carattere economico e politico, tendenza questa necessaria alla Camusso per  dimostrare che le differenze con Cisl e Uil non sono poi così incolmabili e che la ripresa della contrattazione unitaria può essere molto vicina, magari subito dopo lo sciopero ‘sfogatoio’ e pre-elettorale di 4 ore del 6 maggio”.

 

“I contenuti sono poi del tutto simili a quelli di Cisl, Uil e Confindustria – precisa il dirigente USB - contratti nazionali meno ‘pesanti’ dal punto di vista economico e normativo e apertura a quelli di secondo livello ed aziendali; nessun riferimento a democrazia, RSU e referendum; sopravvalutazione degli Enti Bilaterali, aumento di produttività e flessibilità, azionariato dei dipendenti”.

 

Aggiunge Tomaselli: “Sta diventando sempre più evidente che chi a livello sindacale e politico sostiene acriticamente le ragioni dello sciopero Cgil di maggio, di fatto si allontana dalla logica del conflitto sociale e sindacale”. E conclude: “La verità è che la Cgil aspetta il 6 maggio per dar seguito ad uno sciopero che ormai non poteva più negare alla propria base e la cui vicinanza alle elezioni diventa una scelta sempre più chiara, per poi trovare una mediazione con Cisl e Uil e tornare al tavolo della concertazione con questi due sindacati e perché no, anche a quello della ‘collaborazione’ con il governo, così come evocato da tempo dal Ministro Sacconi e dalla Marcegaglia”.