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Ci risiamo! Dopo il licenziamento degli Rsu nel settore Igiene Ambientale è il turno di quelli del settore Gas-Acqua

Roma -

Sapevamo che l'accordo scellerato sottoscritto lo scorso 17 dicembre tra Utilitalia, Cgil Cisl Uil e Fiadel per il settore Igiene Ambientale avrebbe rappresentato un precedente pericoloso.

Dopo aver defenestrato gli Rsu democraticamente eletti, avocando a sé la contrattazione e le agibilità sindacali, gli stessi sindacati stanno tentando di riprodurre identico schema nel comparto Energia, in tutte le aziende del settore Gas-Acqua. Con un accordo sottoscritto il 4 dicembre con Utilitalia, Cgil Cisl e Uil si erano impegnati ad indire elezioni entro il 31 gennaio 2021. Ma ad oggi di indizioni non ve n’è traccia. Il rischio, o forse sarebbe meglio dire la reale intenzione, è che dal 1° febbraio migliaia di lavoratori si troveranno senza una rappresentanza democraticamente eletta nelle aziende.

Non dobbiamo trascurare il fatto che il settore rientra nei servizi pubblici essenziali e pertanto continua ad erogare molteplici servizi con lavoratori in presenza, costantemente a rischio contagio. Privarli dei rappresentanti interni alle aziende, che conoscono le molteplici problematiche di questo periodo di emergenza, li pone in una condizione di maggiore pericolo e vulnerabilità.

Sebbene sia ormai sotto gli occhi di tutti che taluni sindacati abbiano abbandonato ormai da anni la bussola della difesa dei diritti, della sicurezza e della democrazia nei luoghi di lavoro, quello che stanno commettendo in piena emergenza pandemica è a tutti gli effetti un vero e proprio omicidio delle libertà sindacali, individuali e collettive. Il loro unico scopo è sgomberare il campo dal dissenso dei lavoratori che si affidano sempre più spesso a organizzazioni sindacali conflittuali come USB, per continuare indisturbati a decidere della vita dei lavoratori a esclusivo vantaggio delle aziende. Le stesse che ricambiano la pace sociale garantita dai soliti noti con avanzamenti di livelli e premi ad personam e che ad ogni rinnovo contrattuale “lacrime e sangue” per i lavoratori, vanno ad arricchire i fondi degli enti bilaterali, gestiti dagli stessi sindacati complici. Non è un caso che tutto ciò stia avvenendo proprio mentre ci si appresta a spartirsi la torta dei fondi del Recovery Fund. 

Ma noi non resteremo di certo a guardare e già dai prossimi giorni convocheremo assemblee in tutti i posti di lavoro per denunciare il delitto che si sta consumando a danno dei lavoratori e della democrazia sindacale, promuovendo tutte le iniziative necessarie a contrastare l'arroganza delle aziende e di Cgil, Cisl e Uil.

 

Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato