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Argomento:

COME ESSERE ALL'ALTEZZA. GLI ATTIVISTI DEI MOVIMENTI ROMANI PER IL DIRITTO ALL'ABITARE E GLI INQUILINI RESISTENTI IN MEMORIA DI MARIO DI CARLO

Roma -

Le attiviste e gli attivisti dei movimenti romani per il diritto all’abitare e i comitati degli inquilini resistenti di viale dei Colli Portuensi e Via Pincherle hanno scritto una testimonianza in ricordo di Mario Di Carlo, ex-assessore alla Casa della Regione Lazio, scomparso prematuramente lo scorso 25 aprile:

 

 “È difficile raccontare sentimenti contrastanti. Soprattutto se riguardano Mario Di Carlo e il nostro rapporto con lui. Lo abbiamo visto alle prese con l’emergenza abitativa di questa città e di questa regione, senza mai capire bene cosa gli passasse per la testa.



Tante erano le storture che di fatto impedivano l’affermazione di un diritto primario come quello alla casa. L’abbiamo visto prima usare la testa, ragionare su quale fosse la strada più utile per iniziare a dare risposte a tanta gente in forte sofferenza alloggiativa. Poi sono emersi i nervi di fronte alla illogica e burocratica struttura mentale della maggior parte degli attori che avrebbero dovuto occuparsi della questione. Infine i muscoli, e tra questi il cuore.



Sì. Senza l’uso massiccio di questi ultimi non sarebbe arrivato a capo di vicende come quelle di via Pincherle e viale dei Colli Portuensi, piuttosto che Coop Casa Lazio. Ma, quando si fanno scelte di questo tipo, ci vuole anche molto coraggio, e questo non è mancato.



Ce lo vogliamo ricordare mentre ci riceveva in via del Caravaggio, con i piedi allungati sulla scrivania, ore e ore a discutere su che fare, fino a quando non spuntava l’idea e si andava avanti. Lo possiamo dire: abbiamo giocato di sponda e abbiamo fatto pacchetto di mischia, a volte senza nemmeno metterci d’accordo, tanto ci è venuto naturale. Così come ci torna naturale il ricordo degli incontri in Prefettura, dove faceva la voce grossa con imprenditori immobiliaristi.



Quanto ci saresti servito oggi, quando migliaia di inquilini di questa città rischiano fortemente di perdere l’alloggio per gli sfratti e per le dismissioni; perché essere all’altezza della situazione attuale non è facile e temiamo che la stoffa manchi.



A Mario vorremmo poter dire che le sue scelte non le abbiamo percepite come carità o disegno elettorale; ci abbiamo scorto un’idea, una speranza che dalla crisi non si dovesse uscire sempre e solo con il sacrificio dei soliti noti. L’idea che il passo indietro dovessero farlo gli speculatori, i costruttori e quanti  devastano il territorio poteva allora guidare le scelte sue e di tutti.



Quando siamo corsi in avanti, passando dal confronto al conflitto, per raggiungere la meta che ci interessava, ci è capitato di passarti la palla all’indietro perché eravamo in debito d’ossigeno. Quella palla non è mai andata persa. Grazie ancora, Mario.”



Paolo Di Vetta, Angelo Fascetti, Giuseppe Andreocci, Marisa Falovo, Roberta Cecili, Carlo Andreocci, Irene Di Noto, Antonio Toscano, Salvatore Carmelita, Cesare Montella, Massimiliano Muccari, Pasquale Nappo, Cristina Pavoni, Luciano Iallongo, Isabella Rovatti, Giacomo Gresta, Marco Martini Varvesi  Aldo Monaldi, Isabella Coco, Pina Spada, avv. Vincenzo Perticaro, Massimo Cicini, Ileana Fabbri.

La lettera sarà consegnata ai familiari di Mario Di Carlo. Tutti coloro che volessero sottoscriverla possono mandare la propria adesione a: asia@usb.it o telefonare allo 067628280, 06762821.