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COMUNE DI ROMA: CONTINUA LA POLITICA DEL "NON ASCOLTO"

Nessuna risposta da parte degli assessori competenti alle istanze delle educatrici precarie degli asili nido

Roma -

Le educatrici supplenti dei nidi, dopo esser state costrette ad occupare l’aula del Consiglio Comunale per ottenere udienza, hanno incontrato ieri, 17 Luglio, l’assessore alle Politiche Educative Maria Coscia e l’assessore al Lavoro Dante Pomponi. Assente invece l’assessore D’Ubaldo,  che non si è neanche posto il problema di inviare le proprie scuse alla delegazione.

 

Nessuna delle richieste avanzate dalle educatrici è stata presa in considerazione. A quella di avviare un percorso di stabilizzazione è stato risposto che al momento non vi sono possibilità se non quella di verificare – una volta ultimate le stabilizzazioni a Settembre 2008 – il numero di cessazioni intervenute e l’eventuale integrazione.

Alla proposta di rivisitare la graduatoria del 1996  è stato ribattuto che ciò si sta facendo ormai da due anni; gli stessi assessori non sono però stati in grado di dire con precisione quante siano le persone rimaste effettivamente in graduatoria, né quante effettivamente prestino servizio.

Neanche sulla più piccola delle questioni sollevate – l’utilizzo maldestro delle graduatorie da parte dei Municipi – si è manifestata la minima disponibilità ad esaminare quanto rappresentato dalle lavoratrici.

 

Sordi a qualsiasi istanza, gli assessori hanno scelto di continuare a praticare la politica del “non ascolto”, ignorando il degrado dei servizi educativi sia nella qualità offerta ai bambini, sia nelle condizioni lavorative del personale di ruolo e ancora di più nelle condizioni lavorative del personale supplente.

 

“Le belle parole contro la precarietà del discorso tenuto a Torino dal prossimo leader del partito democratico, si scontrano con l’assoluta mancanza di risposte concrete per le precarie dei nidi del Comune di Roma”, dichiara a commento dell’incontro il responsabile RdB-CUB Roberto Betti. “Ora più che mai le RdB ritengono necessario far emergere la voce di protesta di lavoratrici usate “a ore” che debbono difendersi da chi, come il sindaco Veltroni, sembra soffrire di una sindrome Dr.Jekyll/Mr.Hyde”, conclude il dirigente sindacale.