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CONTRATTO SANITÀ: UN GRANDE BLUFF

RDB-CUB, GOVERNO E SINDACATI CONCERTATIVI HANNO DECISO DI FAR PAGARE LA CRISI AI 600.000 LAVORATORI DELLA SANITÀ

Roma -

“Avrebbe dovuto essere un rinnovo del biennio economico, ma i 72 Euro medi lordi non vanno certo in questa direzione - dichiara Sabino Venezia del Coordinamento Nazionale RdB Pubblico Impiego -  e nemmeno con l’ipotesi di intervento aggiuntivo dello 0’8% da parte delle regioni non interessate dai piani di rientro viene data una concreta risposta economica alla crisi”.

 

Prosegue Venezia: “Mentre il Ministro Brunetta porta in commissione un decreto che si appresta a mortificare ulteriormente i lavoratori pubblici, compresi quelli del Servizio Sanitario, CGIL-CISL-UIL introducono norme restrittive che spianano la strada al decreto, bloccano la retribuzione aggiuntiva ai valori del 31 dicembre 2007, non ostacolano il percorso governativo basato sulla cosiddetta meritocrazia già parente della politica dei fannulloni, e tentano di smarcare il Ministro con il rafforzamento della contrattazione regionale, che garantirà probabilmente il loro potere ma non risolverà i problemi dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, compresi i precari”.

 

“Ci aspettavamo poi qualcosa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, sugli OSS ancora nell’area tecnica – aggiunge Venezia - mentre ci ritroviamo alchimie sui buoni pasto, con tentativi di valorizzazioni dei servizi di mensa, e sulla mobilità, ordinaria fino a 25 Km dalla località di assegnazione ed a discrezione del dirigente per gli spostamenti all’interno della struttura. Come avevamo previsto, all’ombra della riforma della contrattazione non firmata dalla CGIL, la sottoscrizione unitaria del Contratto Sanità  riappacifica gli animi dei confederali sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici”, conclude il dirigente RdB-CUB.