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Coronavirus, USB: la Lombardia poteva assumere personale sanitario già dal primo gennaio ma non l'ha fatto. Perché?

Le responsabilità criminali di questa sanità!

Milano -

Avrebbero dovuto e potuto assumere dal 1 gennaio scorso. Avrebbero potuto procedere alla stabilizzazione di migliaia di precari della Sanità lombarda.  C’era l’autorizzazione del governo a farlo che aveva inserito nella legge di bilancio disposizioni apposite. Lo abbiamo più volte richiesto con forza. E invece nulla!

Si è preferito temporeggiare, lasciando la sanità lombarda fluttuare, finchè è durata l’ordinarietà,  ma con l’acqua alla gola! E si è galleggiato fino all’arrivo della prima emergenza. Oggi paghiamo lo scotto di una politica di tagli. Paghiamo la follia criminale di chi ha pensato di gestire la sanità (e la salute) come fosse solo un fatto economico. A galleggiare dentro un sistema divorato dalla sanità privata alla quale è stata “affidata” una parte consistente del sistema sanitario lombardo. Una sanità privata che oggi fa quasi da spettatrice a questa drammatica emergenza totalmente sulle spalle di una sanità pubblica “privata” di quelle forze fresche che dal 1 gennaio avrebbero potuto e dovuto essere assunte e che oggi avrebbero reso l’emergenza meno drammatica e più gestibile.
Lo scorso 11 settembre, lo stesso Giulio Gallera davanti alla Commissione Regionale III aveva parlato di una prima ricognizione tra le ASST lombarde che aveva evidenziato un fabbisogno  di personale per 40 milioni di euro. Quindi le autorità regionali avevano un quadro estremamente chiaro della situazione. Di fronte a questo appare ancora più incomprensibile la scelta di non cominciare ad assumere il personale mancante già dal 1 gennaio, utilizzando le tante graduatorie concorsuali aperte.

Adesso bisogna, oltre che assumere e stabilizzare il personale, riconvertire velocemente in “sanità pubblica” le tante quote di servizio gestite dai privati, ripristinare i tanti posti letto tagliati e i tanti reparti di degenza, i punti nascita e i Pronto Soccorso che sono stati chiusi in quanto “improduttivi”, in nome di una follia politica che il Coronavirus ha purtroppo certificato.

 

USB Lombardia