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Coronavirus, USB: le aziende private pensano ai profitti e non alla salute dei lavoratori, il governo intervenga subito con misure straordinarie. Proclamato lo stato di agitazione nazionale

Roma -

L’Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato, in una lettera al governo chiede l’adozione di misure straordinarie, fino alla sospensione delle attività produttive, con riferimento al rischio contagio da Covid-19 e proclama lo stato di agitazione del settore.

USB sottolinea la contraddittorietà di provvedimenti presi per evitare assembramenti di persone mentre al tempo stesso si autorizzano attività produttive con grandi concentrazioni di lavoratori. Questo avviene peraltro in presenza di un diffuso lassismo nei confronti dei datori di lavoro che, pur oggetto di disposizioni dettagliate per l’adozione di misure di protezione e prevenzione, si limitano ad adottarle in minima parte, aggiornando i DUVRI (documento unico per la valutazione dei rischi da interferenze) su livelli di rischio molto bassi.

Il governo dia ai datori di lavoro indicazioni e prescrizioni precise, univoche, adeguate e urgenti, superando la discrezionalità delle aziende, per salvaguardare la salute dei dipendenti. Le vite dei lavoratori e delle lavoratrici valgono più dei profitti.

I lavoratori e le lavoratrici, inoltre, debbono poter rimanere a casa in tutte quelle situazioni in cui viene inibita la possibilità di lavorare, avendo la certezza del mantenimento dei posti di lavoro e del pieno salario per tutto il tempo in cui durerà l’emergenza sanitaria e fino al ripristino della mobilità.

Per questi motivi USB Lavoro Privato proclama lo stato di agitazione delle attività produttive nel Paese; in tutte quelle situazioni in cui il diritto alla salute viene posto in pericolo inviterà i lavoratori e le lavoratrici a mobilitarsi ed aderire a tutte le iniziative di lotta, ivi compreso l’astensione dall’attività lavorativa come accaduto in questi giorni nella logistica e nell'industria, fino all’adozione delle necessarie misure di garanzia per la loro salute.

 

Le richieste di USB al governo in sintesi:

  •  Attivazione degli ammortizzatori sociali, anticipati dall’azienda con una loro integrazione tale da garantire la copertura integrale dei salari;
  •  Moratoria dei licenziamenti e delle procedure di mobilità e il mantenimento di tutti gli attuali livelli occupazionale;
  •  Attivazione di un fondo specifico a copertura dei salari dei lavoratori atipici e a partita Iva;
  •  Sicurezza del mantenimento dell’occupazione per i lavoratori dipendenti da società appaltatrici sia nel settore pubblico che privato;
  •  Blocco e differimento graduale dei pagamenti di bollette, mutui e sanzioni fiscali;
  •  Moratoria degli sfratti;
  •  Sostegni alle lavoratrici e lavoratori impegnati nelle attività di cura familiari e ai pensionati.

 

USB chiede altresì che i lavoratori coinvolti nelle attività produttive ritenute essenziali e nei servizi pubblici essenziali siano tutelati garantendo:

 

  • L’adozione di tutte le misure necessarie ordinarie e straordinarie corrispondenti ai livelli di rischio, dettati delle norme che regolamentano la materia, nonché dagli ultimi provvedimenti governativi. In via esplicativa e non esaustiva:   
  • La sanificazione degli ambienti di lavoro;
  • La distribuzione di tutti i dispositivi di sicurezza individuali di livello adeguato alle specifiche situazioni lavorative;
  • La riduzione dei tempi di lavoro e la concessione di pause adeguate, durante la prestazione lavorativa;
  • Il monitoraggio stretto delle loro condizioni di salute e delle rispettive famiglie.

 

Eventuali ritardi nell’accoglimento delle iniziative richieste, in particolare nei settori dei servizi pubblici essenziali, non potranno che generare ricadute sul servizio e ulteriore tensione tra i lavoratori. USB non potrà che assumere tutte le iniziative necessarie a tutela della salute e sicurezza come previsto dalle vigenti disposizioni di legge. Il senso di responsabilità non può essere confuso con lo sfregio della vita di uomini e donne, né il ricatto del lavoro può mettere in discussione la salute e la sicurezza come dimostrano le stragi di lavoratori e lavoratrici in tempi “normali”.

 

                                                                                 

Roma, 11 marzo 2020

 

USB Lavoro Privato