Così il governo dei migliori riduce i tempi della Giustizia: sistemi informativi chiusi dal 9 al 22 agosto
È pervenuta a questa O.S. una nota della Direzione Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati a firma del Direttore Generale Reggente con la quale “si dispone la chiusura degli Uffici della Direzione Generale, dei CISIA e dei Presidi nel periodo dal 9 al 22 agosto 2021”, a loro dire causa la riduzione dell’attività lavorativa degli uffici ministeriali e giudiziari, nonché le chiusure aziendali.
È inutile sottolineare l’assurdità di questa decisione in un momento in cui l’Unione Europea rimarca la necessità di ridurre i tempi della Giustizia, condizione essenziale, tra l’altro, per ricevere i Fondi del Recovery Plan.
Lo stesso PNRR ha come obiettivo la forte espansione dei servizi digitali negli ambiti dell’identità, dell’autenticazione, della sanità e della giustizia, riconoscendo come settore strategico “le reti digitali”, rilevando altresì l’importanza di potenziare le infrastrutture digitali con la revisione e diffusione dei sistemi telematici di gestione delle attività processuali e di trasmissione di atti e provvedimenti.
La DGSIA del ministero della Giustizia sembra andare controcorrente e invece che approfittare della riduzione delle attività giudiziarie per un intervento massiccio di aggiornamento e/o manutenzione straordinaria dei sistemi, decide di chiudere i battenti.
Ancora più grave è rilevare che la chiusura estiva di queste società imponga un fermo delle attività di questa articolazione pubblica snaturando completamente la funzione di questa direzione e svilendo il personale che in essa vi opera.
In sostanza la massiccia privatizzazione dell’informatica nel Ministero della Giustizia ha prodotto che la direzione informatica e le sue articolazioni territoriali si debbano piegare ai diktat delle imprese private contrariamente a quanto dovrebbe avvenire.
Se questo è il governo dei “migliori” forse è preferibile guardare altrove.
USB P.I. – Giustizia
Roma, 07 giugno 2021
Si allega il provvedimento a riprova di quanto affermato