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Cresce ancora la rappresentanza USB tra i drivers Amazon di Roma

Nazionale -

Dopo il magazzino di Pomezia, USB entra nel sito più grande del Centro Italia, quello di Roma Settecamini, in cui nelle ultime settimane sta raccogliendo le adesioni di lavoratori di diverse aziende che operano in appalto per conto di Amazon Italia Transport.

I lavoratori in questione provengono principalmente da esperienze con i sindacati confederali che non hanno portato riscontri né miglioramenti delle condizioni lavorative e lamentano l'inutilità di tutti i tavoli istituzionali fin qui svolti da Amazon, Assoespressi e dalle tre sigle confederali, in cui le posizioni sono sempre più schiacciate sul fronte padronale, con il tentativo di Amazon di riscrivere di sana pianta un contratto aziendale alternativo al CCNL di settore, con pesanti arretramenti in termini di diritti come la malattia e l'orario di lavoro.

I drivers Amazon lamentano il continuo aumento dei carichi di lavoro, a fronte di retribuzioni inferiori a quelle dei city couriers tradizionali. Persino le indennità di forfettizzazione dello straordinario previste dal CCNL, con aumento da 39 a 44 ore lavorative settimanali, per i drivers Amazon sono le più basse di tutto il settore, notevolmente inferiori a quelle dei colleghi operanti in aziende come SDA, GLS, Fedex, DHL, BRT e UPS.

A questo si aggiunge una gestione operativa vessatoria nei confronti dei corrieri, costantemente monitorati tramite GPS e costretti a pagare multe e danni ai furgoni e a lavorare con i propri indumenti visto che, non essendo dipendenti diretti Amazon, non vengono forniti di divise e indumenti di lavoro.

Per questi ed altri motivi anche i lavoratori di Amazon Settecamini hanno deciso di rivolgersi a USB, a un sindacato libero che non ha paura del colosso americano e non ha interesse nel vantare quella interlocuzione sterile e di facciata con i padroni che tanto piace invece alle burocrazie sindacali su tutti i tavoli di contrattazione.

Dal canto suo USB, forte di una continua crescita nel settore, vuole assicurare tutele e diritti ai lavoratori di un settore diventato in poco tempo essenziale, ma sempre più condizionato da forme di sfruttamento antiche e moderne.

Anche all'interno di Amazon i lavoratori hanno capito da chi farsi rappresentare, stanchi di essere considerati come nuovi schiavi

#SCHIAVIMAI

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