Crisi Stellantis: per i lavoratori la grandine, per gli azionisti “il grano”
Nella giornata del 26 febbraio 2025, Stellantis ha annunciato che i parametri per l’erogazione del PDR 2024 non sono stati raggiunti ma comunque erogherà un una somma di 630 euro per la terza area professionale, 676 euro per la seconda e 830 euro per la prima.
Il mancato raggiungimento di parametri di obiettivi, probabilmente, comporterà anche la non applicabilità della detassazione di tali somme.
Naturalmente tali somme per molti lavoratori dovranno essere riparametrate, in base alle assenze per cassa integrazione.
Stellantis comunica anche dei risultati finanziari molto negativi con un meno 70% di utile netto e meno17% di fatturato, ma ci saranno ben 5,5 miliardi di euro che verranno distribuiti agli azionisti. I sindacati firmatari del CCSL si dicono delusi dalla situazione e dal PDR ma dimenticano che è solo una conseguenza di accordi sindacali da loro sottoscritti, piangono lacrime di coccodrillo mentre i lavoratori piangono alla vista delle buste paga decurtate dall’inflazione di questi anni, e mai recuperata, e dalla cassa integrazione.
Il tutto è inaccettabile, perché Stellantis continua con la propria politica che penalizza i lavoratori e l’occupazione nel nostro paese, utilizzando uno strumento antidemocratico come il CCSL che non garantisce libertà di rappresentanza sindacale.
Ci attendiamo che, nell’imminente incontro dell’11 marzo al MIMIT, l’azienda porti risposte concrete ad una crisi che non è solo di incertezza del mercato ma è figlia di scelte ben precise che hanno garantito sempre dividendi miliardari agli azionisti, mentre l’occupazione negli stabilimenti italiani diminuiva costantemente e gli investimenti sul futuro erano del tutto inadeguati.
È ora di tirar giù la maschera anche per le OO.SS. sottoscrittrici del CCSL che continuano a percorrere una politica di relazioni sindacali servile che per i lavoratori è letale.
È in discussione il rinnovo della parte economica del CCSL, chiediamo veri aumenti che permettano il recupero dell’inflazione e la copertura del 100% dei salari per i lavoratori in cassa integrazione.
USB lavoro privato