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Dall’assemblea nazionale USB contro la manovra di guerra verso lo sciopero generale del 28 novembre e la manifestazione del 29 a Roma

Nazionale -

L’assemblea nazionale dell’Unione Sindacale di Base, svoltasi a Roma il 1° novembre, ha rappresentato un momento di straordinaria partecipazione e unità del mondo del lavoro.
Centinaia di delegate e delegati di USB provenienti da ogni territorio e settore — industria, pubblico impiego, scuola, sanità, logistica, porti e servizi — hanno portato la voce di un Paese che non accetta più di essere sacrificato alle compatibilità del profitto e della guerra.

Gli interventi hanno attraversato tutti i punti della nostra piattaforma nazionale, restituendo una visione comune: rompere il modello sociale che ha impoverito il lavoro e la democrazia e costruire un’alternativa fondata su giustizia, pace e redistribuzione della ricchezza.
L’assemblea ha denunciato la legge di bilancio del Governo come una vera e propria manovra di guerra, che taglia la sanità, smantella il welfare, aumenta la spesa militare e alimenta la precarietà, mentre il genocidio del popolo palestinese prosegue nel silenzio della comunità internazionale.

USB ha riaffermato il proprio NO alla logica del riarmo e all’economia di guerra che sta consumando risorse pubbliche e diritti sociali.
Ogni euro speso in armi è un euro sottratto alla scuola, alla sanità, alle pensioni, al lavoro.
Da questa consapevolezza nasce la piattaforma dell’Unione Sindacale di Base: fermare la guerra e cambiare l’Italia, a partire da salari e pensioni dignitosi, da una scala mobile moderna, da una fiscalità realmente progressiva e da un piano pubblico per casa, salute, istruzione e occupazione stabile.

Dalla scuola, dalla sanità e dal pubblico impiego è giunta la denuncia sulla irrisorietá delle risorse stanziate per il triennio 2025/2027 che già si annunciano al di sotto dell'inflazione e non recuperano quanto prso nel triennio precedente e sui tagli strutturali che stanno cancellando il diritto universale ai servizi.
Dai settori precari e dai movimenti sociali è arrivata la richiesta di una nuova stagione di diritti, dal diritto all’abitare alla regolarizzazione dei lavoratori migranti, fino al contrasto delle disuguaglianze territoriali e di genere.

Durante i lavori, l’assemblea ha ricevuto il saluto di Greta Thunberg, che ha espresso il proprio sostegno alla mobilitazione indetta da USB e annunciato la sua presenza in Italia nelle giornate di lotta di novembre, a Genova e poi a Roma, al fianco di lavoratori e studenti.

Su queste basi, l’Unione Sindacale di Base conferma e rilancia lo sciopero generale proclamato il 28 novembre in tutti i settori, pubblici e privati, contro la manovra di guerra, contro l’impoverimento del lavoro e per una nuova redistribuzione della ricchezza.
Il giorno successivo, sabato 29 novembre, si terrà a Roma la grande manifestazione nazionale, che unirà lavoratori, giovani e movimenti sociali in un’unica voce:
bloccare tutto per cambiare tutto.