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DISSESTO IDROGEOLOGICO: USB, ZINGARETTI DISPONE DI FONDI EUROPEI, DICA QUANTI SONO VERAMENTE

Serve più trasparenza e partecipazione dal basso alla gestione

Roma -

“Di fronte alla grave emergenza che stiamo vivendo nel Lazio, per la quale il governatore Zingaretti ha chiesto lo stato di calamità, sappiamo che l’amministrazione regionale dispone di Fondi Europei che riguardano la vecchia programmazione 2006-2013, che non sono stati ancora impegnati e che potrebbero essere destinati a quello scopo”, afferma Guido Lutrario, dell’USB di Roma e Lazio.

 

“Ma di quanti soldi parliamo? – prosegue Lutrario  - Il dato complessivo dal quale partire è la cifra di 743 milioni di FESR, i fondi europei per le infrastrutture, che sono stati indicati nel documento di programmazione del 2011. Fra l’altro, a questa cifra andrebbero aggiunte anche altre risorse, come il Fondo per le aree depresse, oggi denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione”.

 

“Stando ai dati relativi alla certificazione di spesa al 31/12/2013 – spiega il dirigente USB - il documento di programmazione FESR Regione Lazio ha certificato il 58,8% e dovrà arrivare al 78,4% al 31/12/2014.  Possiamo dunque ipotizzare che in cassa rimarrebbero almeno 437 milioni, da spendere entro i prossimi due anni, ovviamente al netto della nuova programmazione 2014-2020”.

 

Precisa Lutrario: “Ora, è evidente che non tutti i Fondi per infrastrutture possono essere dedicati al dissesto idrogeologico. Secondo quanto stabilito nel documento di programmazione del FESR, e sua riprogrammazione nel 2011, nell’Asse 2, totalmente dedicato al tema dell’ambiente sono stati allocati circa 219 milioni, dei quali 58 milioni di euro per la prevenzione del rischio ambientale. Di questi, 36 milioni sono dedicati alla gestione del rischio idrogeologico”.  

 

“Questi sono i dati ufficiali che si possono ricavare da una lettura attenta dei dati provenienti da fonti ministeriali. Da essi però – evidenzia il sindacalista - non risulta quanti fondi siano ancora a disposizione della Regione Lazio per la voce prevenzione del rischio ambientale, per il dissesto idrogeologico o per l’Asse 2 sull’ambiente in generale. Si tratta ovviamente di molti milioni, se è vero che circa il 42% dei Fondi FESR a disposizione non è stato ancora impegnato. Quanti di quei 437 milioni possono essere utilizzati per le emergenze che affliggono oggi la nostra Regione?”.

 

“Solo pochi giorni fa l’USB ha organizzato presso la Regione Lazio un’assemblea molto partecipata, che ha chiesto con nettezza più trasparenza e più partecipazione dal basso. È ora che l’amministrazione batta un colpo e renda trasparente ciò che finora è rimasto opaco”, conclude Lutrario.