Domenica non lavorare si può, USB rilancia lo sciopero Ikea
I lavoratori Ikea, sostenuti da Usb, non fermano la protesta per rivendicare i propri diritti, viste le continue imposizioni dell’azienda, che invece di confrontarsi con Rsu e Rls, come previsto anche dal contratto aziendale, si limitano, quando dice bene, a superficiali informative.
Nonostante nelle assemblee, tramite la presentazione delle piattaforme confederali, fosse stata avanzata la futura richiesta a Ikea di una contrattazione sulla volontarietà domenicale nei fatti nulla è cambiato, anzi, Ikea sembra mettere in atto un atteggiamento discriminatorio verso i lavoratori che si vedono addirittura spezzare il week end nelle ferie con l’imposizione del rientro nel turno di Domenica
L’organizzazione del lavoro deve essere studiata insieme alle organizzazioni sindacali in modo da garantirne l’efficienza senza mettere a rischio i dipendenti, in Ikea si fa il contrario.
La decisione di sostituire completamente le casse tradizionali con quelle automatiche senza prendere atto delle critiche e dei pareri delle rappresentanze sindacali, nonchè degli RLS mostra l' arroganza e l’inadeguatezza della gestione aziendale, che continua la sua salita nella direzione di un peggioramento dei rapporti sindacali ormai consolidato. Poco interessa se i lavoratori saranno costretti ad effettuare l’intero turno in piedi, se dovranno mettere mano al proprio orario part time per coprire magari con sole 24 ore quasi una settimana intera, nell' intento di limitare la stanchezza e i danni di una mansione con postura non alternata.
Nessun provvedimento è stato preso per diminuire i carichi e il disagio di dover operare per tutta la giornata con mascherine e dispositivi di protezione. Gli stessi lavoratori sono obbligati dall’azienda, in modo illegittimo, a sorvegliare il rispetto delle norme di sicurezza per ridurre il possibile contagio da Covid 19, spesso a rischio dell’incolumità, data l’esasperazione dei clienti che indossano la mascherina nel modo sbagliato e non rispettano gli ingressi contingentati.
Infine l rinnovo del contratto integrativo aziendale che già si preannuncia l’ennesima presa in giro per i lavoratori senza alcun aumento delle tutele né del salario.
In risposta alle imposizioni di Ikea, i lavoratori e le lavoratrici hanno votato con convinzione la piattaforma rivendicativa presentata da Usb, una piattaforma in discontinuità con le politiche del meno peggio degli ultimi 10 anni.
L’azienda però continua nel suo ostinato silenzio, non è interessata a veri rapporti sindacali.
Un silenzio confortato da rapporti sindacali che non richiedono contraddittorio, ma il cappello in mano.
Noi, non ci faremo abbattere dal muro che ci è stato messo di fronte e continueremo la proclamazione di sciopero domenicale finché sarà necessario. Un’arma concreta per una reale volontarietà sulla Domenica e un mezzo di contrasto a queste derive aziendali. A partire dalla prossima domenica, quindi, i dipendenti potranno scegliere se fermarsi per l’intera giornata o per le ore di inizio e fine turno.
Esortiamo l’azienda a rispettare i diritti e la volontà dei lavoratori e a convocare, nell’immediato, un incontro per discutere l’integrazione del Contratto aziendale con la piattaforma Usb.
Usb Commercio