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Dopo lo sciopero i lavoratori portuali di USB convocano l’assemblea nazionale a Roma il 25 marzo

Roma -

I portuali di USB hanno effettuato uno sciopero nazionale il 25 febbraio che, oltre lo slogan “Abbassate le armi, alzate i salari” e l’appoggio alla grande manifestazione indetta dal CALP al porto di Genova, con la presenza di un nutrito spezzone di lavoratori portuali provenienti dagli scali di tutta Italia, vedeva al centro delle rivendicazioni la necessità di rilanciare una vertenza su salario e sicurezza, contro le morti sul lavoro nei porti e la solidarietà al delegato sindacale licenziato da MSC nel porto di Goia Tauro.

Dopo aver ottenuto un primo incontro presso il Ministero dei Trasporti, per discutere di questi temi e presentare la propria piattaforma sindacale, il coordinamento USB Porti prosegue il lavoro di costruzione della vertenza su questi temi con un’assemblea nazionale delle strutture portuali a Roma che svolgerà il 25 marzo dalle ore 10 presso la sala di Via Giolitti 231. 

Un percorso che ci vede insieme alle altre categorie del lavoro operaio, dalla logistica all’industria, per promuovere una vertenza generale sui temi del salario nel nostro Paese.

Il sistema portuale ha subito negli ultimi anni enormi trasformazioni. Uno dei settori strategici dell’economia è stato consegnato, in nome della libera concorrenza, in mano a soggetti privati. Questo sistema ha generato un aumento dello sfruttamento e una contrattazione dei salari e dei diritti.  La piattaforma che andremo a discutere affronta tutti i temi legati al lavoro portuale. Invertire questa deriva è il primo obiettivo che ci dobbiamo porre così come quello di ricreare un’unità tra i lavoratori portuali del nostro e a livello Europeo.

Coordinamento Nazionale USB Porti