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Electrolux, fino a qui tutto bene? Ai 520 lavoratori lasciati a casa non sembra

Nazionale -

Lo chiamano “efficientamento”, ma nella sostanza le parole della massima dirigenza Electrolux hanno il sapore della vecchia minestra riscaldata, quella dei tagli finalizzati a superare la nottata, massimizzando possibilmente i profitti.

Non siamo di certo stupiti dalle mosse dell’azienda, utili ovviamente a superare una congiuntura di mercato complessa. Ciò che stupisce e ci impressiona di più, visto anche l’accentuato utilizzo degli ammortizzatori sociali, è il modo con cui tutti stanno cercando di minimizzare il problema. 

Electrolux dichiara 220 esuberi in tutti gli stabilimenti, lascia a casa più di 300 lavoratori a tempo determinato, e noi dovremmo accettare gli investimenti a Solaro come un elemento di garanzia senza che nessuno, a livello nazionale, muova un dito per opporsi alla pratica dei tagli come elemento strutturale di gestione delle fluttuazioni di mercato? 

Perché citando un bel film, dire sempre “fino a qui tutto bene” porta sempre al fatto che il problema non è la caduta... ma l’atterraggio. 

Per la nostra organizzazione sindacale non si può parlare di “gestione degli esuberi” finché non si definisce il perimetro industriale dell’azienda, finché non è chiaro in che modo Electrolux pensa di salvaguardare il quadro occupazionale complessivo attraverso la più complessa partita industriale che oggi riguarda TUTTI gli stabilimenti messi in sofferenza dalle condizioni di mercato. 

Per questo come USB ci siamo fatti carico di richiedere un incontro urgente presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex-Sviluppo Economico). Dal nostro punto di vista serve che Electrolux venga a chiarire anche davanti alle istituzioni i passaggi di questa ristrutturazione e dare riscontro puntuale su cosa sta succedendo e su come intende affrontare la situazione. 

Sono decine le crisi e le ristrutturazioni aperte dalle aziende nei settori industriali strategici. Sono migliaia i posti di lavoro messi a rischio dall’assenza di politiche industriali efficaci ed in grado di gestire la transizione ecologica ed energetica del paese. Serve ripensare il ruolo del pubblico, va rivoluzionato il modello di partecipazione dei lavoratori rimettendo nelle loro mani il sistema economico. 

Per questo con queste motivazioni e preoccupazioni sulla situazione invitiamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori ad aderire allo SCIOPERO GENERALE proclamato da USB per il 2 DICEMBRE, partecipando alla manifestazione nazionale del 3 Dicembre a Roma. 

 

USB Lavoro Privato - Nazionale 

 

Roma 28.11.2022