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Elpe Anagni concorda con i sindacati residuali la modifica dell’orario di lavoro. USB: sciopero dello straordinario finché l’azienda non ci convoca

Anagni -

Ancora una volta i vertici della Elpe Global Service S.p.A. hanno ritenuto di tenere il punto, attribuendo a chi ha ormai una rappresentanza meno che residuale nel deposito di Anagni, la titolarità delle relazioni sindacali. I signori che fondano le loro pretese sulla loro sottoscrizione di un Contratto Nazionale, scritto sotto dettatura dei datori di lavoro e a danno dei lavoratori, faticano ormai a rappresentare loro stessi.

Ciò nonostante, è a questi signori – con la significativa esclusione della Uil Trasporti, che non si è prestata all’operazione – che la direzione aziendale avrebbe prospettato la necessità imposta dalle commesse, di una modifica dell’orario di lavoro nel mese di agosto 2021, ottenendo la sottoscrizione di un accordo aziendale. Accordo che, peraltro, in luogo di un eventuale contropartita a vantaggio dei lavoratori per il disagio procurato, prevede la riduzione dal 50 al 30% del trattamento del lavoro straordinario... Come suol dirsi, “cornuti e mazziati”.

All’USB, che nel deposito raccoglie ormai un largo consenso, con una costante crescita di adesioni, non è rimasto che denunciare questo ennesimo accordo a perdere, puntando a vanificarlo attraverso uno sciopero che si protrarrà – allo stato – per tutto il mese di agosto, in riferimento a tutte le ore di lavoro programmate sulla base dell’accordo, in maniera difforme rispetto al normale orario di lavoro.

È possibile che le ragioni alla base della richiesta di modifica degli orari di lavoro siano fondate. È possibile che lo sciopero non consenta all’azienda di onorare i propri impegni, magari causando un danno alla committenza. Ma tutto questo non può essere imputato né all’USB e né ai lavoratori, cui nessuno si è degnato di prospettare la situazione. Tutto questo, cioè, è imputabile solo alla direzione aziendale che, in barba alle più elementari nozioni democratiche, sceglie di trattare con i propri compagni di merenda e non con i lavoratori ed i loro rappresentanti reali.

La direzione, insomma, ha la possibilità di risolvere la situazione, convocando chi effettivamente rappresenta i lavoratori. Deve, però, togliersi dalla testa l’idea di peggiorare i trattamenti in deroga al già schifoso contratto nazionale. Anzi, deve assicurare ai lavoratori un adeguato ristoro per l’eventuale disagio determinato dalle modifiche all’orario di lavoro e deroghe per i lavoratori con comprovate ragioni di difficoltà, legate alla modifica degli orari.

 

USB Federazione di Frosinone