Ex Ilva: preoccupazione per il rischio di svendita. Occupazione, decarbonizzazione e ambiente le nostre pregiudiziali
La corsa, ormai a due, per Acciaierie d'Italia sembra aver già scritto sopra il nome del nuovo gestore dell'acciaieria. Se Baku Steel è in pole position, possiamo solo limitarci a dire che più che il contenitore conta il contenuto, la proposta industriale e come questa sarà in grado di soddisfare tutti gli elementi che noi abbiamo posto come pregiudiziali: il mantenimento dell'occupazione ed un percorso credibile su decarbonizzazione e investimenti ambientali.
Per quel che concerne la forza lavoro, ci teniamo a ribadire che tutti i lavoratori dovranno essere salvaguardati, i dipendenti diretti, così come quelli dell’appalto e i circa 1700, tra Taranto e Genova, cassintegrati Ilva in Amministrazione Straordinaria: era previsto rientrassero nel circuito produttivo entro il 2025, ma non se ne parla più. Usb non farà sconti a nessuno, se si pensa che a pagare per le mancanze della politica dovranno essere i lavoratori: le garanzie che si prospettano non devono assolutamente essere a termine.
Inoltre, non possiamo non esprimere preoccupazione per le voci che circolano a proposito dell’offerta di Baku Steel che sembra fermarsi sul miliardo, quando il minimo di gara era stato fissato a quasi il doppio: 1,8 mld.
Al Governo continuiamo a dire che un asset strategico non può non prevedere lo Stato, come presenza vigile e come garante degli interessi dei lavoratori e del contesto. Il Governo deve ascoltare anche le nostre proposte sulla gestione del problema occupazionale, con strumenti pensati ad hoc, quindi cuciti sulle particolari esigenze: prevedendo l'incentivo all'esodo, il riconoscimento del lavoro usurante e dell’amianto specifico per il siderurgico. Per quel che concerne le bonifiche, bisogna rifinanziare le operazioni e proseguire nel lavoro avviato.
USB Industria