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Ex Ilva, Rizzo e Colautti (USB): nessuna aspettativa dall’assemblea dei soci. Il Governo svende il futuro del paese: preannunciamo manifestazione nazionale a Taranto

Taranto -

Dall’odierna assemblea dei soci non ci aspettiamo nulla di buono, anzi tutto il male possibile. Il Governo si subordina alla multinazionale, e di fatto sarà l’assemblea dei soci a decidere del futuro industriale di questo paese: un fatto nuovo e inaccettabile, anche a fronte del fatto che nulla è dato sapere del “memorandum” sottoscritto dal Ministro Fitto, non sappiamo nulla su un eventuale piano industriale.

Va sottolineato ancora una volta che questa è una vicenda nazionale: Taranto, Genova, tutti gli stabilimenti coinvolti. Il Governo sta decidendo di svendere il futuro del paese. Lo stanno spegnendo volontariamente.

È per questo che l’Unione Sindacale di Base sta organizzando a Taranto una manifestazione nazionale, che sia punto di incontro non solo per i lavoratori, ma per la comunità tutta. Poi ancora comunicheremo una serie di ulteriori iniziative in considerazione della vasta e variegata platea di lavoratori coinvolti e delle 15.000 famiglie in ballo: ai diretti in una situazione di estrema precarietà, si aggiungono gli ex Ilva in As, in cassa integrazione ormai da cinque anni, la cui situazione potrebbe precipitare con il perfezionamento dell’accordo così come lo stanno immaginando. 

Poi c’è la grande vertenza sull’appalto con le aziende che,  ormai terrorizzate, non denunciano i mancati pagamenti e sono costrette ad accettare il ricatto per il timore di finire in black list e non lavorare più per il gruppo. Una situazione che, in vista di dicembre e della tredicesima, preoccupa ancora di più. La maggioranza dei lavoratori dell’appalto percepisce uno stipendio “povero” con cui si riesce a malapena a coprire le spese essenziali. Il solo slittamento dei pagamenti per questi lavoratori e per le loro famiglie diventa deleterio.

Inoltre, la nostra piattaforma, con le varie proposte (incentivo all’esodo, riconoscimento amianto e lavoro usurante) che costerebbe meno di 400 milioni di euro,  consentirebbe di dare sicurezza e risposte a migliaia di lavoratori.

 
Francesco Rizzo Esecutivo Confederale Usb
Sasha Colautti Esecutivo Nazionale Responsabile  Industria Usb

 

 USB Taranto