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Argomento:

EX LSU DELLA SCUOLA DI NUOVO IN PIAZZA IL 10 GIUGNO IN 5 REGIONI

Roma - sede MIUR in Viale Trastevere, ore 10.00

Napoli - Ufficio Scolastico Regionale, via Ponte Della Maddalena, ore 09,30

Bari - Ufficio Scolastico Regionale, via Castromediano, ore 10.30

Cagliari- uffici della Regione Sardegna, via Roma, ore 10,30

Palermo – ARS, piazza del Parlamento 1, ore 10.00

Roma -

Il 10 prossimo giugno torneranno di nuovo in piazza in 5 regioni gli ex-LSU, già cassintegrati e poi lavoratori socialmente utili, che operano in 4.000 scuole del centro-sud Italia come dipendenti di imprese e cooperative che gestiscono l’appalto per le pulizie.

 

Da anni in continua precarietà, e ultimamente sottoposti a periodi di cassa in deroga e a un imminente cambio appalto,  11.500 lavoratori e le loro famiglie vedono messo in gioco il loro futuro. Dal 10 Giugno inizierà infatti un nuovo periodo di cassa in deroga, durante il quale verrà aggiudicata la nuova gara Consip che, con i ribassi fino al 70% e possibilità di subappalto, colpirà ulteriormente le condizioni di questi lavoratori, i quali, col cambio appalto, a settembre potrebbero trovare drasticamente ridotti i loro part-time, rischiando di lavorare solo 9 mesi l’anno e senza alcuna retribuzione per i restanti mesi.

Ciò comporterà una drastica riduzione dei salari per lavoratori che attualmente percepiscono poco più di 800 Euro al mese, con nessuna certezza di mantenimento del posto di lavoro, ed un netto peggioramento del servizio di pulizia nelle scuole, con enormi difficoltà di gestione.

 

L’USB ed i lavoratori chiedono stanziamenti di risorse adeguati alla necessità di garantire sorveglianza e pulizia nelle scuole, con contratti dignitosi per i lavoratori ex-LSU; la reinternalizzazione del servizio, che determinerebbe stabilità per i lavoratori, risparmio di denaro pubblico e sevizi garantiti agli utenti; pari diritti sindacali e vera rappresentanza per i lavoratori e le loro rivendicazioni; un tavolo ministeriale di vera verifica di tutti i costi della esternalizzazione, compresi quelli sociali,  e per la definizione di processi di reinternalizzazione del servizio e dei lavoratori; tavoli regionali di gestione della crisi, che vedano riunite direzioni scolastiche regionali, assessorati al lavoro e parlamentari locali e tutte le rappresentanze sindacali liberamente scelti dai lavoratori.