Ferrovie: ancora uno sciopero per la Sicurezza, ancora una adesione altissima
Abbiamo scioperato per far sentire la nostra vicinanza al collega Capotreno aggredito, che ha rischiato di non tornare a casa mentre svolgeva il suo lavoro.
Abbiamo scioperato per dimostrare al Gruppo FSI, MiT ed alla Commissione di Garanzia che i ferrovieri sono incazzati, determinati e che non si fermeranno.
Abbiamo scioperato unitariamente con le organizzazioni sindacali di settore perché ritenevamo deleterio spaccare la categoria su un evento tragico come quello accaduto ieri, ma non condividiamo assolutamente la posizione assunta dai firmatari.
Leggendo i loro comunicati, il Gruppo FSI risulta privo di colpe e responsabilità, quando invece è per colpa dei loro accordi che oggi ci troviamo a contare i morti sui binari, i mancati omicidi ai danni dei Capitreno e dei Macchinisti, le rapine subite dai colleghi delle biglietterie; è per colpa loro che continuiamo a lavorare di più ed a guadagnare di meno, un primato negativo unico in Europa.
Stazioni deserte ed impresenziate, personale dei treni ridotto all’osso, presidi Polfer che chiudono, viaggiatori trasformati in clienti (con tutto quello che ciò comporta) hanno reso la categoria del Capotreno una figura priva di autorità e tutela; per non parlare della storiella buona per ogni stagione, riguardante la sparizione imminente della figura professionale.
Il nostro sciopero non rimarrà isolato e, a differenza di altri, non sarà uno spot pubblicitario.
Nei prossimi giorni adotteremo subito tutte le azioni sindacali a nostra disposizione per salvaguardare la salute dei macchinisti e Capitreno, attraverso la comunicazione di azioni comportamentali e la denuncia agli organi competenti della mancanza di azioni da parte di Trenitalia a mitigare il rischio aggressioni.
Ringraziamo tutti i ferrovieri che hanno scioperato ed auguriamo una pronta guarigione al Capotreno aggredito.
USB Coordinamento Nazionale Ferrovie