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Ferrovie Appulo Lucane, soldi ai padroni... la crisi la pagano i lavoratori

Bari -

«Con verbale di accordo aziendale del 30/07/2020 è stato istituito un “Premio di risultato annuale Quadri”, del valore minimo di euro 5.000,00 lordi, a fronte del raggiungimento di obiettivi annui predeterminati dal CdA, su proposta della Direzione Generale e sentiti i Dirigenti di settore.» Questo è quanto pubblicato nella sezione “amministrazione trasparente” del sito delle Ferrovie Appulo Lucane.

Giusto per fare mente locale: nel mese di marzo 2020 fummo travolti dalla prima ondata della pandemia Covid19, ed in quel periodo abbiamo visto lo stop di interi settori produttivi con enormi ricadute negative sui lavoratori. Non furono da meno le aziende del trasporto pubblico locale che, costrette ad una riduzione dei servizi – poi ricompensate da ristori ed aiuti economici stanziati dal Governo – iniziarono ad attingere agli ammortizzatori sociali richiedendo enormi sacrifici ai lavoratori, da sempre erano in prima linea per garantire il servizio, esponendosi al contagio.

Nelle FAL, il 6 aprile 2020 fu siglato un accordo sindacale con il quale si imponeva ai lavoratori la fruizione di un determinato numero di giornate di ferie al fine di evitare l’accesso al Fondo di solidarietà di categoria. In quello stesso periodo storico, il DG delle FAL Matteo Colamussi, nella sua veste di presidente Asstra Puglia e Basilicata, seguendo la linea politica del “angere misera” dai vertici ai quali fa capo, non perdeva occasione di comparire su diverse testate giornalistiche per evidenziare l’ondata di crisi che stava travolgendo il settore.

Nel mese di luglio 2020 avevamo superato la prima ondata della pandemia Covid19, e tutti i settori produttivi ne uscivano con le ossa rotte.

Sempre nel mese di luglio 2020, le FAL decidono di istituire un “Premio di risultato annuale Quadri”!

Non conosciamo nello specifico questo accordo – ne abbiamo richiesto una copia – e non vediamo l’ora di capire in cosa consistano i tanto ambiti “obiettivi” da raggiungere, e le relative somme di denaro che verrano elargite.

Quello che riteniamo doveroso evidenziare è che negli anni seguenti alla riorganizzazione dei vertici aziendali, sulle linee ferroviarie Bari-Matera-Gravina siamo stati, e siamo tutt’ora testimoni di un aumento significativo dei tempi di percorrenza sulla tratta ferroviaria Bari – Matera (ad oggi di circa 2 ore, nonostante in un comunicato stampa del 15 novembre 2018 i vertici dicevano di voler abbattere i tempi di percorrenza ad 1 ora entro il 2019), di un convoglio ferroviario Stadler (ST4) fermo “in manutenzione” da più di un anno nell’officina di Bari Scalo, di lavori per il raddoppio ferroviario ancora “in corso”, di violazioni per eccessivo ricorso al lavoro straordinario, di divise per i dipendenti non ancora consegnate nonostante la fornitura era prevista per Gennaio 2020.

E oggi, tra atteggiamenti alla Marchese del Grillo e posizioni occupate dagli useful idiots, abbiamo avuto la dimostrazione che la crisi la pagano sempre i lavoratori!

 

USB Lavoro Privato Puglia

 

30-3-2021