Ferrovie: differimento sciopero intera giornata del 17 maggio prossimo. Facciamoci trovare preparati
Come avevamo già scritto nel precedente comunicato, l’azione combinata tra la commissione e le indizioni minime da parte dei sindacati trattanti ha bloccato il percorso degli scioperi a sostegno della piattaforma dal basso in nelle attività ferroviarie, ponendo un problema anche al nostro sciopero di 24 ore del 6 maggio, reo di essere stato indetto ben 30 secondi dopo quello di 8 ore di Cgil, Cisl e Uil.
Nonostante questo, USB aveva deciso di mantenerlo per verificare la possibilità di rinvio da parte delle altre sigle, cosa tutt’altro che straordinaria durante questo tipo di trattative contrattuali.
La convocazione, che abbiamo appreso ieri da parte del Ministero dei Trasporti, per il 5 maggio prossimo di tutte le 6 sigle sindacali e di Agens sembra invece far propendere per il mantenimento del loro sciopero ridotto di 8 ore, precludendo l’effettuazione di uno sciopero più ampio e incisivo di 24 ore.
Per questo motivo, abbiamo preso la decisione di differire lo sciopero al 17 maggio per 23 ore, durata obbligata dal fatto che sia il 16 maggio che il 18 maggio sono giorni di franchigia straordinaria legata al giubileo.
Lo sciopero interesserà solo il personale viaggiante, della circolazione e di tutti i servizi ferroviari legati al nesso di strumentalità con la circolazione, dato che per manutenzione lo sciopero è già stato effettuato l’11 aprile scorso.
Dobbiamo arrivare a questo sciopero preparati, riprendendo il filo di quella lotta che fino a gennaio aveva portato a percentuali di adesioni mai viste tra i ferrovieri e che da mesi si è trovata impantanata a causa della reazione del “sistema” di contrattazione in vigore nel trasporto ferroviario.
C’è una trattativa in corso le cui parti stanno ignorando le ragioni e le rivendicazioni della protesta, che sembra ricalcare quanto già accaduto in altri settori dei trasporti: rinnovi economici con la perdita intorno al 10% del potere di acquisto, scarsissimi avanzamenti normativi se non veri e propri passi indietro, zero investimenti in salute e sicurezza e scomparsa di qualsiasi forma di consultazione con le categorie. Questo è quanto è successo negli ultimi mesi ad opera delle stesse federazioni nei marittimi, nei porti, nella logistica e negli autoferrotranvieri.
Per questo, USB propone di avviare confronto in presenza nelle principali stazioni e depositi sui temi oggetto di una trattativa che - più che mai - appare distante dai lavoratori e dalle lavoratrici del trasporto ferroviario: recupero salariale, normativa, salute e democrazia.
Noi ci aspettiamo di fare questo passaggio si faccia insieme all’Assemblea Nazionale PdM PdB e a quei sindacati e con il quale stiamo facendo questo percorso, ma il tempo ahinoi non è infinito.
Noi ci auguriamo di sbagliare e di venire smentiti dai fatti, ma considerato i precedenti, permetteteci di essere per lo meno scettici. Se ci verranno a vendere la sabbia nel deserto, o semplicemente la copia di quanto fatto in altri settori, dovremo aver dato a tutti i ferrovieri le chiavi di lettura per smascherare questo inganno e continuare a lottare con tutti gli strumenti a nostra disposizione, dagli scioperi alla richiesta di referendum, senza dimenticare lo scandalo di RSU scadute da 7 (sette) anni.