AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

FISCO: USB P.I. A MONTI, REINTERNALIZZIAMO EQUITALIA

Rivedere radicalmente un sistema debolissimo con i forti e fortissimo con i deboli

Roma -

In occasione della visita del Presidente del Consiglio ad Equitalia, USB P.I. Agenzie Fiscali lancia la sua proposta a Monti: reinternalizziamo la riscossione dei tributi.

 

Appare infatti deleterio che una funzione così importante per lo Stato venga assolta da una  S.p.A., che in quanto tale deve fare profitto, determinando ulteriori oneri a carico dei contribuenti. L’annunciato ritocco dell'aggio, parziale  risultato delle mobilitazioni contro Equitalia in corso nel Paese, mette in evidenza questa contraddizione che, secondo USB, deve essere rimossa. Dunque, gestione della riscossione in mano pubblica e, nel frattempo, azzeramento di tutti quegli automatismi di calcolo che fanno lievitare l’importo della cartella esattoriale, a partire da aggio ed interessi.

 

Per USB, è indispensabile rivedere radicalmente un sistema fiscale che è debolissimo con i forti e fortissimo con i deboli. Gli ultimi dati mettono infatti in evidenza che l'85% del gettito Irpef, ben 125 miliardi di Euro, è a carico di lavoratori dipendenti e pensionati, e che i risultati della lotta all'evasione mostrano una scarsa incisività rispetto ad un fenomeno che raggiunge quasi il 20% del PIL. La stessa IMU, introdotta da Monti, finisce per colpire gli stessi soggetti già sottoposti ad una pressione fiscale enorme e si configura come una vera patrimoniale a carico del ceto medio- popolare.

 

Il ruolo del fisco va certamente difeso e rilanciato, cominciando dai lavoratori del fisco, a cui va riconosciuto l'apporto fondamentale per il Paese e che, come tutti i dipendenti pubblici, operano in una condizione salariale recessiva e con il blocco dei contratti.

Infine, non si può rinsaldare il rapporto tra fisco e società se si continuerà a utilizzare le entrate fiscali non per rinforzare il welfare ma per il ripianamento del buco nero del debito pubblico.