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Fusione Inditex: Zara guida gli investimenti del fast fashion mettendo nell'ombra i lavoratori

Nazionale -

Il gruppo Inditex ha recentemente annunciato la volontà di operare una fusione di tutte le sue società, che verranno incorporate sotto la guida di Zara dando vita alla nuova ragione sociale “ITX Italia S.r.l.”. Annunciata e in via di definitiva formalizzazione, questa operazione vedrà confluire i marchi di Zara Home, Oysho, Bershka, Stradivarius, Pull&Bear e Massimo Dutti che saranno incorporaie dal brand leader Zara.

Restano fuori da questi annunci tutte le criticità presenti in Zara come nelle catene. Se da un lato, infatti, ai lavoratori si dice che verrà garantito il rapporto di lavoro senza soluzione di continuità anche lasciando inalterato il marchio di appartenenza; e sebbene il gruppo, nelle intenzioni espresse da Gianni Di Falco, sarebbe giunto alla decisione di una fusione al solo scopo di semplificare e ottimizzare il proprio asset amministrativo sul territorio nazionale, come USB esprimiamo alcune perplessità.

Nei mesi precedenti tali annunci, infatti, abbiamo osservato una ingente riorganizzazione delle aziende coinvolte, con numerose chiusure di punti vendita e ricollocamento di gran parte dei dipendenti, parallelamente ad investimenti volti al potenziamento del comparto Sint (vendite online).

Le chiusure fiscali di tutte le aziende hanno certamente espresso il colpo della crisi pandemica, e al contempo hanno dimostrato la buona tenuta dell'e-commerce che si è tradotto nell'esigenza di una gestione centralizzata che potesse efficientare tale sistema.

Non a caso Pull&Bear nel nuovo flagship di Firenze nel centro commerciale “I Gigli” vanta un incremento della digitalizzazione dell'esperienza di acquisto con totem per effettuare ordini e richieste, e fino all'introduzione delle casse automatiche. Ma non è neppure un caso che contemporaneamente siano stati chiusi punti vendita (di Zara, Massimo Dutti, Oysho, etc) e altre chiusure sono previste nei prossimi mesi.

Cambia l'esperienza di acquisto, da fast fashion a “fastest”, di cui Zara in primis è stata e continua ad essere apripista e leader indiscussa, ma non cambiano, anzi verosimilmente peggiorano le condizioni di lavoro.

Ed infatti viene anche annunciata la volontà di estendere anche alle catene il CIA applicato da anni solo in Zara, nel tentativo di blindare le relazioni sindacali alle firmatarie di tale contratto integrativo, che non solo oggi risulta anacronistico ed inadeguato di fronte ai nuovi scenari, ma che non ha mai sanato le contraddizioni di un'organizzazione del lavoro che, ora presenti in Zara, domani potrebbero essere estese a tutte le catene.

A partire dalle lacune sulle turnazioni dei part time, e fino al vuoto cosmico di figure elette dai lavoratori al fine di garantire la prevenzione, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, il CIA ha dimostrato non solo i suoi limiti, ma soprattutto di non rispondere alla necessità né contingenti né di ampio respiro.

E mai come nel periodo cruciale della pandemia da Covid-19 queste lacune e questo vuoto sono stati percepiti e sofferti dai lavoratori e dalle lavoratrici.

Per questo, e maggiormente nell'anno difficile del Coronavirus, molti lavoratori si sono rivolti ad USB, molti dei quali disdettando la propria adesione proprio a quelle organizzazioni firmatarie, con l'intenzione di costituirsi per presentare una propria piattaforma di intervento, oggi più che mai necessaria in vista della fusione.

Nonostante gli evidenti sforzi di azienda e sindacati firmatari di trincerarsi e di chiudersi a qualunque interlocuzione, come USB siamo convinti che la pace sociale si raggiunga solo consentendo l'esercizio democratico delle libertà sindacali, a partire dalle elezioni di RSU/RLS in tutti questi luoghi di lavoro, e che sarebbe un grave esercizio di autorità unilaterale quello di trasferire alle catene un accordo datato, inadeguato e raggiunto senza la partecipazione dei diretti interessati.

Pertanto rivendichiamo il diritto di USB di esprimere la propria voce rappresentativa e partecipare al confronto, auspicando nella lungimiranza e nel carattere inclusivo che è il tratto distintivo del gruppo Inditex, al fine di aprire una interlocuzione proficua e davvero soddisfacente per tutte le parti in campo.

USB Lavoro Privato - Roma