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G20 Istruzione e Lavoro: no al modello del capitale internazionale, per una scuola strumento di emancipazione sociale. <span>Venerdì 18 live streaming</span>

Nazionale -

Un importante appuntamento di mobilitazione, analisi politica e crescita organizzativa per FSM, FISE e USB. L'anno di presidenza italiana del G20 prevede da maggio in poi una serie di appuntamenti sui temi della cosiddetta agenda globale. Il 22 e 23 giugno 2021 Catania ospiterà quello su Istruzione e Lavoro.

La scelta di mettere insieme le due questioni ha una valenza significativa e lancia un messaggio chiaro sulle prospettive. Il gruppo di lavoro sull'istruzione del G20 si propone di esaminare "anche nel contesto della pandemia, i fattori che incidono sul diritto all'istruzione e sull'accesso all'educazione superiore. Fra le priorità che verranno affrontate durante la Presidenza italiana, la riduzione del divario digitale e gli strumenti offerti dalla digitalizzazione per ampliare i collegamenti tra formazione e mercato del lavoro".

Tradotto in parole più semplici si tratta di formare soggetti adeguati alla nuova fase produttiva, sfornare i nuovi "gorilla ammaestrati" del capitalismo 4.0, soggetti flessibili, adattabili, che accettino ogni condizione di lavoro e di salario. Queste sono le direttive per i paesi Ocse, che potrebbero però trovare elementi di contraddizione già dentro il G20.

La crisi pandemica è un'occasione troppo ghiotta, per le classi dominanti, per non accelerare e rendere ancora più strutturale il processo che ha portato la scuola di massa –  frutto, non dimentichiamolo, delle lotte popolari, della capacità di organizzazione della classe lavoratrice, avvenute però in una fase espansiva del capitalismo –  a una trasformazione progressiva e finora inesorabile, che parallelamente alla crisi strutturale del capitale, ne ha cambiato i connotati: privatizzazioni, spinta fortissima su valutazione e competenze, "performatività" in funzione del mercato, digitalizzazione e tecnologizzazione, riduzione dello spazio dei saperi.

Questa sedicente modernizzazione, che altro non è che un tentativo di porre rimedio agli errori e alle deficienze del sistema liberista, attraverso una trasformazione radicale del senso dell’istruzione, anche e soprattutto pubblica, oggi va via via appropriandosi anche di un tema difficile e ingannevole, come quello della transizione ecologica. Tema che attraversa il dibattito sulla insostenibilità del sistema capitalistico, ma interpretato sempre in chiave di valorizzazione del capitale, perché visto come un nuovo terreno di espansione dell’accumulazione di capitale e profitto.

Rispetto a tutto questo dobbiamo essere in grado di organizzare forme di resistenza e di conflitto, che partano dalla individuazione e definizione di una prospettiva diversa, che guardi a formazione e lavoro nell'ottica di un lavoro sociale e per il benessere collettivo, sottraendoli al sistema capitalistico, che ha portato solo disoccupazione, precarietà, sviluppo ineguale, guerre. La pandemia ha accentuato la crisi strutturale del modo di produzione capitalistico, mostrando la dimensione di una complessiva crisi di civiltà e rendendo ormai palese la necessità di un’alternativa di sistema, di una trasformazione verso società socialiste adeguate alle sfide e ai bisogni collettivi dell’umanità nel XXI secolo.

Intorno a tutto questo è fondamentale che le forze del sindacalismo di classe si mobilitino, in Italia e nel resto del mondo, esprimendo il massimo del loro sforzo in termini di critica, di presenza in piazza, di capacità di analisi e di comprensione di un modello che vede il rapporto tra lavoro e istruzione in termini totalmente strumentali e produce una drammatica riduzione delle possibilità di crescita culturale e umana per centinaia di milioni di bambine e bambini, ragazze e ragazzi in tutto il pianeta.

Costruire un pensiero e una forza collettivi deve essere il nostro obiettivo anche su questo terreno, partecipando da protagonisti alle mobilitazioni che si stanno mettendo in piedi il 22 e il 23 giugno, e costruendo un importante momento di approfondimento organizzato da USB e FISE al quale dare massima rilevanza e da cui ripartire per mettere sempre più in discussione la scuola del capitale.

Invitiamo a partecipare alla conferenza

 

G20 ISTRUZIONE E LAVORO

NO AL MODELLO DEL CAPITALE INTERNAZIONALE,

PER UNA SCUOLA

COME STRUMENTO DI EMANCIPAZIONE SOCIALE

Venerdì 18 giugno alle ore 16.00

sul sito e sulle pagine Facebook e Youtube di USB

 

USB – FSM