AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

Genova Blocca nave della compagnia israeliana Zim: embargo totale nei porti italiani alle navi del genocidio

Genova -

Nella sera del 27 settembre, durante la partenza del corteo in solidarietà alla Palestina a Genova, i portuali del CALP sono stati avvisati dai lavoratori in turno che, proprio in quel momento, al terminal Spinelli era ormeggiata la Zim New Zealand, nave della compagnia israeliana ZIM, con a bordo dieci container sospetti.

Di fronte a questa segnalazione, i portuali – insieme a una parte della città – hanno scelto di entrare in porto per impedire il carico della nave, mentre un numero sempre maggiore di persone si è diretto in solidarietà verso Varco Etiopia. L’USB ha immediatamente proclamato uno sciopero di 24 ore a partire dalle 21.30 presso il terminal, per garantire ai lavoratori la possibilità di astenersi da ogni operazione di carico e scarico potenzialmente connessa a traffici di armamenti.

Poche ore dopo, grazie alla forza della mobilitazione e alla presenza massiccia di lavoratori, studenti e cittadine e cittadini solidali, è stato ordinato alla nave di lasciare immediatamente la banchina. Una grande vittoria della città di Genova e dei portuali del CALP, che ancora una volta hanno mostrato quale ruolo decisivo può e deve assumere la classe operaia nel contrastare la guerra, al fianco del popolo palestinese, contro il genocidio e contro il riarmo europeo.

Successivamente, un corteo partito da Varco Etiopia ha raggiunto la piazza Matteotti, dove si è tenuta la prima mobilitazione cittadina per raccontare quanto accaduto nel corso della notte e rilanciare la necessità di uno sciopero generale immediato in caso di attacco alla Global Sumud Flotilla, ripartita proprio nelle stesse ore.

Le iniziative nei porti italiani contro le merci israeliane si stanno moltiplicando. È tempo che diventi parola d’ordine comune: embargo immediato di tutte le merci dirette o provenienti da Israele, blocco delle navi israeliane nei nostri porti.

Nel solco della mobilitazione permanente lanciata da USB, prosegue la costruzione delle 100 piazze per Gaza, in vista della grande manifestazione nazionale del 4 ottobre, per rompere la complicità del nostro Paese con lo Stato di Israele e dire basta all’economia di guerra.