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GKN: lo sblocco regala ai padroni altri 500 licenziamenti. Respingiamo l’attacco all’occupazione e al salario

Firenze -

L’avviso della chiusura dello stabilimento GKN di Campi Bisenzio con la procedura di licenziamento di 422 dipendenti è arrivato via mail in una giornata di blocco delle attività per mancanza di componenti. Una modalità comunicativa  in perfetta sintonia con il contenuto della lettera, inviata alle RSU e alle OS, che stronca l’utilizzo di qualsiasi ammortizzatore sociale, perché secondo l’azienda per tutelare il budget non c’è altro modo che buttare in mezzo alla strada dipendenti diretti e indiretti.

Oltre ai dipendenti della GKN 335 operai, 67 impiegati, 16 quadri e 4 dirigenti, ci sono i lavoratori della Easy Group S.r.l., della Host food S.r.l., aziende coinvolte nell’attività industriale e nei servizi, si arriva così a circa 500 persone private del salario e del posto di lavoro.

Quello sottoscritto da Landini, Sbarra e Bombardieri è in effetti una mera presa d’atto della libertà di licenziare regalata ai padroni, di cui questi stanno già facendo largo e spregiudicato utilizzo, altro che raccomandazione ad utilizzare gli ammortizzatori sociali, è una vergognosa menzogna che si è liquefatta davanti ai cancelli della Gianetti Ruote e della GKN.

Non è un caso se entrambe  sono legate a fondi esteri, la Gianetti Ruote al fondo tedesco Quantum Capital Partners, con sede negli USA, mentre la GKN è del fondo britannico Melrose, meccanismi speculativi senza specifiche ambizioni industriali, pronti a gettare sul lastrico migliaia di lavoratori pur di valorizzarsi in borsa.

Siamo alle prime battute di una drammatica stagione in cui il padronato, speculatori finanziari  italiani ed esteri con il pieno appoggio del governo, intendono riscrivere in peggio condizioni di occupazione, di salari, di orario di lavoro, di salute e sicurezza e diritti sindacali, utilizzando lo strumento delle ristrutturazioni e dei licenziamenti.

È importante portare la solidarietà e il sostegno ai lavoratori della GKN Driveline Firenze e delle ditte esterne coinvolte, cosa che ci ha visto subito impegnati davanti ai cancelli e nell’assemblea nel piazzale.

È stato immediatamente chiesto un incontro ai ministri Giorgetti e Orlando dove intendiamo riportare la necessità di tutelare lavoratori e sito produttivo.

Tuttavia sarà ancora più determinante comprendere che siamo di fronte ad uno scontro che travalica le singole aziende, se vogliamo affrontarla al meglio, dovremo subito  mettere in campo una battaglia di resistenza e di lotta di carattere nazionale contro i licenziamenti e il furto di occupazione, diritti e salario.

Di fronte all’attacco al tessuto industriale rivendichiamo la necessità dell’intervento dello stato senza alcun indennizzo per gli speculatori, sosterremo i lavoratori nella tutela dei beni e dei materiali produttivi .

USB Lavoro Privato Industria

Firenze 09/07/2021