GRANDI DIGHE: BASTA CON LA LOGICA DELL'EMERGENZA
RdB-CUB, non si privatizzino funzioni così importanti per la sicurezza della popolazione
Con l’Ordinanza di Protezione Civile n. 3736, il Presidente del Consiglio delega ad un unico commissario il coordinamento delle attività per la messa in sicurezza di 15 grandi dighe italiane a rischio e per il superamento delle carenze funzionali delle altre dighe italiane. Il commissario verrà dotato di una struttura centralizzata con più ampie deroghe sulle norme specifiche, di ampia capacità decisionale, con mano libera sulle assunzioni.
Fermo restando che in presenza di rischio per la popolazione è necessario attuare tutti gli interventi necessari, ci si domanda perché da anni le funzioni di controllo sulle oltre 500 grandi dighe italiane, e sulla conseguente sicurezza dei cittadini a valle, passino di mano in mano, con alterne fasi di commissariamento.
Per ricordare solo gli atti più recenti, il Registro Italiano Dighe è stato soppresso con motivazioni economiche dal Governo Prodi, che circa due anni fa istituì presso il Ministero delle Infrastrutture la Direzione Generale per le Dighe. Questa ultima struttura, come denunciato dai suoi stessi dirigenti, non è stata messa in condizioni di funzionare in modo efficiente.
Con l’ultima iniziativa dell’attuale governo, per la DGD si pone innanzi tutto il rischio immediato di uno svuotamento di competenze e professionalità. Infatti, dopo l'annullamento dei concorsi pubblici già banditi per assumere 40 ingegneri geologi e personale di supporto nel Ministero delle Infrastrutture per le specifiche funzioni di protezione civile, il nuovo commissario avrà piene deroghe sulla normativa sulle assunzioni potendo reclutare consulenti, esperti, gruppi di studio privati.
Il tutto poi si inquadra in una prospettiva che secondo la RdB-CUB Infrastrutture deve essere assolutamente respinta. Secondo quanto contenuto nell’Allegato Infrastrutture dell’ultimo Dpef, il Ministro Matteoli ipotizza la costituzione di una S.p.A per le dighe, una cura peggiore del male che renderebbe possibile affidare ai privati la gestione di funzioni importantissime per la sicurezza della popolazione ed anche per la gestione di beni fondamentali per la collettività come acqua ed energia.
Secondo la RdB-CUB, è necessario uscire definitivamente dalle logiche emergenziali attribuendo invece somma urgenza ad un piano organico sulla protezione civile, per tutelare i cittadini in termini economici e di sicurezza, ed i lavoratori pubblici in dignità e professionalità.