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USB SCRIVE AL MINISTERO SUL GREEN PASS: NON E’ STRUMENTO DI PREVENZIONE SANITARIA, MA DISPOSITIVO PERSECUTORIO E DISCRIMINANTE VERSO TUTTI I LAVORATORI.

Roma -

 

USB SCRIVE AL MINISTERO, DIFFIDANDOLO DA SCELLERATE FUGHE IN AVANTI SUL RIENTRO IN MASSA DEI DIPENDENTI, PER IL MIGLIORAMENTO DEI PROTOCOLLI DI SICUREZZA E PREVENZIONE,

LA TUTELA DEI LAVORATORI FRAGILI E PER IMPEDIRE ILLECITI TRATTAMENTI DEI DATI SENSIBILI DEI COLLEGHI.

TAMPONI RAPIDI SALIVARI A CARICO DELL’AMMINISTRAZIONE PER TUTTI I LAVORATORI!

AVANTI VERSO LO SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO DI BASE DELL'11 OTTOBRE:

ESPRIMI IL TUO DISSENSO, CON USB SI PUO'.

 

In queste ultime ore stanno pervenendo a questa O.S. notizie riguardanti inopportune fughe in avanti da parte di dirigenti di vari uffici, che stanno inviando mail al personale per il rientro in presenza, senza nemmeno attendere l’emanazione del relativo decreto del Ministro per la PA.

Ma soprattutto alcuni uffici, come la Prefettura di Rieti, stanno richiedendo copia del green pass via mail, in dispregio di qualsiasi normativa sul trattamento e tutela dei dati personali. Infatti il decreto 127 non prevede per il datore di lavoro alcuna possibilità di conservare in maniera cartacea o elettronica alcun dato (sensibile) contenuto nelle certificazioni verdi dei dipendenti.

Tale trattamento risulterebbe illecito ai sensi del Regolamento UE 2016/670, meglio noto come GDPR. Pertanto, nelle more della emanazione delle linee guida da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la USB Interno ha raccomandato caldamente al Ministero di voler intervenire al fine di contenere con la massima urgenza tali fughe in avanti ed eventuali rientri in massa del personale, rientro che non può non essere graduale, come specificato nella relazione illustrativa del DPCM stesso, quanto più possibile in sicurezza e condiviso con tutte le rappresentanze sindacali, così come previsto dal Protocollo Quadro “Rientro in sicurezza” del 24 luglio 2020.

Inoltre USB ha diffidato l’Amministrazione dal mettere in campo iniziative unilaterali ed inopportune che determinerebbero come risultato una pericolosa esposizione a rischio del personale.

Si chiede inoltre accrescimento ed implementazione delle misure di prevenzione e sicurezza per i lavoratori, nonché la massima tutela in merito ai lavoratori fragili, ai genitori con figli minori di 14 anni e a coloro che assistono familiari disabili.

E’ opinione di questa USB Interno che tali categorie di lavoratori debbano permanere in lavoro agile fino al 31 dicembre 2021, data di cessazione dello stato di emergenza. In considerazione del grave attacco al reddito dei lavoratori sferrato dal governo Draghi che costringerà dal 15 ottobre oltre 320.000 lavoratori a dover spendere come minimo 45 € a settimana per poter entrare nel luogo di lavoro, la USB chiede i tamponi rapidi salivari come migliore misura di prevenzione e sicurezza obbligatoria e quotidiana, ritenendo che tale spesa debba essere a carico dell’Amministrazione.

USB PI Coordinamento Nazionale Ministero dell’Interno