I salari reali in Italia sono inferiori dell’8,7% a quelli del 2008: il rapporto dell’organizzazione internazionale del lavoro è impietoso. Il 5 Aprile USB scende in piazza
Recentemente, il rapporto dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) ha messo in evidenza una realtà disarmante: i salari reali in Italia sono inferiori di 8,7 punti rispetto al 2008.
Contratti al ribasso, precarizzazione del lavoro, crescente diffusione di contratti a tempo determinato, ultra-flessibilità del mercato del lavoro: le aziende Italiane non hanno dovuto reinvestire un centesimo dei loro profitti e la maggior produttività è stata ricavata solo abbassando diritti e salari di chi lavora. Questo USB lo sta denunciando da tempo.
I dati Ilo semplicemente certificano quello che tutti sanno da tempo ed evidenziano inoltre che la crisi salariale ha colpito in modo disuguale le diverse fasce della popolazione. I lavoratori più giovani, le donne e coloro che provengono da contesti svantaggiati sono stati particolarmente colpiti. Il disastro del salario in Italia è sotto gli occhi di tutti, mina la coesione sociale ed impedisce nei fatti il rilancio del paese.
Governo ed imprese sono oggi direttamente responsabili della crisi salariale. Servono misure urgenti per l’occupazione ed il miglioramento della condizione lavorativa di questo paese; servono investimenti su infrastrutture, vanno incentivati gli investimenti per l’innovazione tecnologica e soprattutto bisogna assumersi la responsabilità di modificare una volta per tutto il sistema contrattuale che vige nel nostro paese; questo, guarda caso, è stato introdotto proprio alla fine del 2008, attraverso la stipula di un accordo fra Confindustria e Cgil Cisl e Uil che è diventato poi la base di rinnovo di tutti i contratti nazionali in Italia. Un meccanismo abominevole e complice che oggi la nostra organizzazione rigetta completamente.
Mentre tutta l’Europa, compreso il nostro Governo, pensa al riarmo attraverso i soldi pubblici, la vergogna del rapporto Ilo è solo un ulteriore tassello su cui costruire una battaglia priva di ambiguità.
Rinnovare i contratti, aumentare salari e pensioni, finirla con le inutili spese militari. Il riarmo non serve a nessuno se non a garantire i profitti delle imprese.
USB il 5 aprile sarà in Piazza S.S. Apostoli in una grande iniziativa pubblica con 1000 delegati e delegate da tutta Italia. Abbassate le armi, alzate i salari!
Unione Sindacale di Base