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Ikea Piacenza: non vogliono rinnovare 120 contratti precari oggi per non doverli assumere fissi domani. Assemblea mercoledì 17

Piacenza -

Si prepara l'ennesima sceneggiata Ikea per rendere il lavoro nei suoi magazzini ancora più precario, ancora meno pagato.

Nel DC1 di Piacenza (quello più piccolo) Ikea annuncia una riduzione dei volumi di merci dal 40 al 60% con un conseguente esubero di circa 120 unità. Sono 120 lavoratori precari (tempi determinati e interinali) che da anni lavoravano lì ma non avranno il rinnovo del contratto. Tutto ciò succede, guarda caso, proprio nel momento in cui almeno un terzo di loro aveva maturato le condizioni per essere assunto a tempo indeterminato come precedentemente "promesso".

Una ottantina di dipendenti del DC1 verrà invece spostata al DC2 (il magazzino più grande) dove però si prevedono demansionamenti addirittura per i dipendenti diretti di Ikea.

Insomma, la cosa che i padroni svedesi e i loro appaltatori vogliono fare passare è che per salvare i posti di lavoro bisogna "tirare la cinghia", che i tempi sono grami e c'è il rischio di delocalizzazioni.

Con l'avallo dei sindacati confederali si crea un clima di paura raccontando una colossale balla seppur accompagnata da una piccola verità per fare stare calmi i lavoratori.

Ikea sta in realtà andando fortissimo, nella stagione dei lockdown ha saputo contenere le perdite (è la multinazionale del settore che ha avuto in Italia il calo di fatturato minore) grazie al boom di vendite online (servite proprio da Piacenza) che hanno raggiunto circa un quinto (18%) di quelle totali.

Entro la fine di questo anno è previsto un fatturato di 50 miliardi in crescita del 10% rispetto all'anno scorso.

È vero che la strategia industriale del colosso svedese prevede l'aumento dell'apertura di nuovi negozi e quindi un loro rifornimento più articolato sul territorio, ma è Ikea stessa a dichiarare che nel magazzino di Piacenza “è atteso l'ingresso di nuovi volumi dei cosiddetti prodotti a bassa rotazione (low flow) con un ampliamento dei paesi serviti dal polo”.

Tradotto, vuol dire che ci sarà una differente organizzazione della distribuzione delle merci, ma rimarranno invariati i flussi lavorativi.

Ciò che stanno tentando di fare è perciò di mantenere inalterata la percentuale di lavoratori precari per volumi di lavoro che sono in realtà stabili da anni e avendo agito un po' di terrorismo psicologico non intendono pagare la malattia al 100% grazie agli accordi farlocchi siglati coi sindacati confederali e nemmeno erogare i premi di produttività, sempre per le stesse ragioni.

USB, sindacato maggiormente rappresentativo nel DC2, ha convocato un'assemblea per mercoledì 17 novembre dalle ore 13.00 alle ore 15.00 davanti al magazzino DC2 e mette a disposizione dei lavoratori precari in predicato di essere licenziati la tutela del proprio ufficio legale per garantire le assunzioni a tempo indeterminato.

 

USB Lavoro Privato - Logistica

 

Piacenza, 13 novembre 2021