Il 4 novembre la scuola non si arruola: mobilitazione in tutta Italia contro la guerra, la censura e per la libertà di insegnamento
È online la petizione per costruire una risposta condivisa a questo grave attacco repressivo a questo link c.org/HS79LLt5d7
Il 4 novembre è la Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate, una festa imposta dall’alto, che non corrisponde ad alcun sentire popolare e sicuramente non ha alcuna radice nella storia della Repubblica. Una festa usata per educare alla guerra, oggi al servizio del sionismo e del bellicismo di questo governo.
Per discutere del riarmo, della logica della guerra come soluzione dei conflitti internazionali, dell’imperialismo che alla guerra inevitabilmente porta, era stato organizzato dal CESTES (Centro Studi Trasformazioni Economico Sociali) il convegno dal titolo “4 Novembre. La scuola non si arruola”, con la partecipazione dell’Osservatorio sulla militarizzazione delle scuole e delle università e che aveva raccolto più di mille adesioni di docenti di tutta Italia.
A pochissimi giorni dallo svolgimento, il convegno è stato bloccato dal Ministero dell’Istruzione e contro il CESTES è iniziato un procedimento per la revoca dell’accreditamento al Ministero stesso.
Chi parla di educazione alla pace, si esprime contro l’imperialismo, rifiuta il militarismo e si schiera con il popolo palestinese non deve parlare e non deve pensare, questo il messaggio chiaro e violento di Valditara e del governo Meloni. Fortunatamente questo sentire non è condiviso dalla grande maggioranza dei docenti, e va rammentato al Governo che questo Paese ha una Costituzione che ripudia la guerra (art.11) e garantisce la libertà dell’arte e della cultura, della scuola e dell’Università (art.3 e 33).
Noi non ci fermiamo e non ci fermeremo.
Saremo presenti nelle oltre 30 piazze del 4 novembre, docenti e studenti uniti per una scuola libera, democratica e per la pace.
Serve pensare un percorso, dare continuità alla presa di coscienza e alla mobilitazione.
Ci riuniremo in assemblea il 10 novembre per discutere insieme della repressione in atto nelle scuole, della limitazione della libertà di formazione, della volontà politica di assimilare antisionismo e antisemitismo (DDL Gasparri), della distruzione della scuola della cultura (riforma tecnici e professionali, linee guida) e non solo.
Da lì rilanceremo ancora in avanti, verso lo sciopero studentesco del 14 novembre, verso lo sciopero generale del 28 novembre e per la manifestazione nazionale a Roma il 29 novembre, contro la finanziaria di guerra, per la tutela della scuola pubblica, statale, libera e costituzionale.
USB Scuola - OSA - Cambiare Rotta
Firma la petizione per sostenere il Cestes e difendere la libertà di insegnamento. Condividila con amici e colleghi!
LINK PER PETIZIONE: c.org/HS79LLt5d7
LISTA PIAZZE:
PALERMO, p.zza Croci h 17
CATANIA, p.zza Dante h 17
CAGLIARI, p.zza Gramsci h 16
BARI, prefettura h 16
NAPOLI, p.zza Dante h 15:30
TERNI, p.zza Repubblica h 18
ROMA, MIM h 16
VITERBO, Università San Carlo h 16:30
PISA, p.zza Garibaldi h 18
LIVORNO, p.zza della Vittoria h 17
MASSA CARRARA, via Pascoli (USP) h 15
LA SPEZIA, p.zza Chiodo h 18
GENOVA, rettorato via Balbi 5 h 17:30
BOLOGNA, p.zza Maggiore h 18:00
PIOMBINO, p.zza Cappelletti h 17
BRESCIA, p.zza Paolo VI h 18
TORINO, USR h 14:30
TRENTO, p.zza Pasi h 16
MILANO, p.zza Scala h 18
VERONA, p.zza San Nicolò h 14:30
SIENA, p.zza Matteotti (USR) h 17:30
BISCEGLIE, p.zza San Francesco h 18:30
FANO, p.zza Amiani h 18:30
FIRENZE, p.zza S. Ambrogio h 17:30
PISTOIA, p.zza Gavinana h 17
S. TERESA DI RIVA, palazzo della Cultura h 17:30
AREZZO, p.zza della Repubblica h 17:30
REGGIO EMILIA, p.zza Prampolini h 18
FERRARA, corso Martiri della Libertà h 16
VENEZIA, campo santa Margherita h 11