RSU Politecnico Milano, aveva ragione USB: il voto elettronico non valutabile per il calcolo della rappresentatività
Il Comitato Paritetico presso l’ARAN ha ritenuto non valutabili ai fini del calcolo della rappresentatività i risultati delle elezioni RSU al Politecnico di Milano. La modalità di voto elettronico, affidata dall’Amministrazione universitaria a una società esterna, non è prevista da nessun Accordo Quadro che regola le elezioni e pertanto in palese violazione del regolamento RSU (CCNQ del 7/8/1998 e s.m.).
USB esprime condanna all’indebito operato dell’amministrazione che, supportando le infondate decisioni della Commissione Elettorale, non ha rispettato le regole adottate in tutto il Pubblico Impiego, mostrando scarsa trasparenza nell'esecuzione del proprio ruolo istituzionale.
Carissime colleghe, carissimi colleghi,
vi ricordate delle ultime elezioni RSU e del nostro ricorso? Ebbene, avevamo ragione noi!
Il voto per il rinnovo della RSU al Politecnico di Milano si è svolto con una modalità contraria al regolamento RSU, protocollo sottoscritto il 7 dicembre 2021, e pertanto non è stato considerato ai fini del calcolo della rappresentatività recentemente pubblicato dall’ARAN. Ciò è stato deliberato dal Comitato Paritetico, composto dalle Confederazioni maggiormente rappresentative e dall’ARAN, che, fra gli altri, ha anche il compito di certificare i dati delle elezioni RSU ai fini del calcolo della rappresentatività. La questione, peraltro, è stata discussa durante la trattativa ed è emersa una chiara contrarietà sia dell’Aran sia della maggior parte delle Confederazioni.
Così il Politecnico di Milano, che si è voluto distinguere a modo suo da tutti gli aenei italiani e da tutte le amministrazioni del Pubblico Impiego, ha esposto tutta la nostra comunità ad una pessima figura e ha vanificato, almeno in parte, la valenza del voto espresso dai lavoratori del Politecnico.
Chiaramente questa brutta storia non finisce qui. Rimangono infatti diverse questioni, per il presente ed il futuro, che non possono essere tralasciate.
Innanzitutto l’Amministrazione, che con l’indebita intromissione su una procedura endosindacale, dimostra, nonostante la piena consapevolezza della normativa, di aver voluto intraprendere una strada per niente trasparente ed irrispettosa delle relazioni sindacali e dei lavoratori. Un fatto, a nostro avviso, grave i cui responsabili hanno nome e cognome e non stanno solo dalla parte dell’Amministrazione ma anche da quella di quelle Organizzazioni Sindacali che hanno fortemente voluto e poi difeso anche in sede di Comitato dei Garanti la scelta del voto elettronico.
Come USB decideremo se e come procedere, tenendo conto che i tempi della giustizia ci impongono una valutazione sull’opportunità di proseguire il percorso legale oppure no, in virtù del fatto che si arriverebbe alla sentenza sostanzialmente in prossimità delle prossime elezioni e quindi senza alcun effetto pratico.
Chiaramente non intendiamo lasciar correre e denunceremo nelle sedi competenti tutti gli aspetti che in questa vicenda sono emersi, anche al fine di garantire che le prossime elezioni si svolgano secondo i criteri adottati da tutto il Pubblico Impiego.
USB P.I. – Università