Roma, il Comune vende il patrimonio pubblico: i consiglieri e le consigliere da che parte stanno?
l’Assemblea Capitolina vota una nuova delibera sulla gestione dei beni disponibili, che si aggiunge a quelle sui beni indisponibili e sui beni comuni, aumentando la confusione e riducendo la trasparenza nella gestione del patrimonio pubblico.
Mentre oltre 20.000 famiglie aspettano una casa popolare, l’amministrazione sceglie di destinare gli immobili della collettività alle logiche di mercato, prevedendo affitti a prezzi commerciali o, peggio, la vendita di beni comuni. Un modello di gestione che ignora l’emergenza abitativa e favorisce la speculazione, in una logica, per dirla con le parole dell’assessore Zevi, che considera il patrimonio pubblico “il petrolio di Roma”.
Inoltre, l’emendamento che proroga la detenzione degli immobili del patrimonio indisponibile dimostra l’incapacità dell’amministrazione di regolarizzare e valorizzare le realtà sociali che autogestiscono spazi pubblici, offrendo servizi e mutualismo alla città.
Pretendiamo che i consiglieri e le consigliere difendano il diritto alla casa e votino contro questa delibera. Il patrimonio pubblico deve servire la comunità, non diventare merce di scambio per il profitto di pochi.
Stop alla vendita, casa e spazi sociali per tutte e tutti!
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